Comportamento

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

comportamento

Geni Valle

Il modo di agire e di reagire di uomini e animali

Studiato dalla psicologia, dall'etologia e dalla sociologia, il comportamento ‒ umano e animale ‒ è l'insieme di azioni volontarie o involontarie che possiamo osservare direttamente

Una grande distinzione: comportamenti innati e acquisiti

Schemi di comportamento. Fin dalla nascita, uomini e animali utilizzano alcuni schemi di comportamento in risposta agli stimoli che provengono dall'ambiente esterno o dal loro stesso organismo. Questi comportamenti, innati o istintivi, sono reazioni regolate dal cervello e consistono in attività della muscolatura o in secrezioni ghiandolari. Per esempio, quando uno stimolo doloroso colpisce un arto, uomini e animali contraggono i muscoli per allontanarlo dalla fonte del dolore. L'odore del cibo determina l'acquolina in bocca, cioè un aumento della produzione di saliva da parte delle ghiandole salivari.

La fuga di fronte a un pericolo è un comportamento istintivo in ogni specie.

La maggior parte dei comportamenti innati è poco modificata dall'esperienza o dall'educazione. Per esempio, i cuccioli raspano i pavimenti delle nostre abitazioni e rosicchiano i mobili di casa; una volta educati dal padrone tengono a freno questo comportamento istintivo tra le mura domestiche, ma sono felici di scavare grandi buche appena si trovano in un prato.

I comportamenti acquisiti, invece, sono il risultato dell'apprendimento che accompagna la crescita; sono modificati dall'esperienza e sono influenzati da molti fattori: le condizioni di vita, l'educazione ricevuta, la salute fisica e psichica.

Per esempio, gli animali che vivono in branco imparano comportamenti di sottomissione al capobranco che è l'animale più forte. Il modo, mite o aggressivo, in cui vengono allevati gli animali domestici determina in loro comportamenti docili o aggressivi. Per quanto riguarda gli uomini, miseria, guerra e soprusi possono indurre a comportamenti violenti anche gli individui più miti.

Il comportamento degli altri. Il nostro giudizio sul comportamento degli altri dovrebbe limitarsi al loro modo di fare, senza trasformarsi in un giudizio sul loro modo di essere, perché non sempre conosciamo o possiamo comprendere i motivi della loro condotta. Un comportamento cattivo non è la prova certa che chi lo commette sia cattivo, così come, d'altra parte, gentilezza e buone azioni non sempre provano la bontà degli uomini. Per esempio, chi dice una bugia non è per forza un bugiardo e chi fa una elemosina non è necessariamente un generoso. Quando ci rendiamo conto che un certo comportamento non corrisponde ai reali sentimenti di una persona, parliamo di 'apparenza'.

Significati universali dei comportamenti

In tutte le società umane esistono codici di comportamento appropriati alle diverse situazioni della vita. Si tratta di insiemi di regole tramandate attraverso l'educazione e dettate dai principi che regolano la convivenza degli uomini.

In ogni luogo del mondo, le buone maniere non sono mai gesti privi di significato, ma esprimono rispetto e attenzione per gli altri. Per esempio, alzarsi in piedi quando un insegnante entra in classe è un modo di riconoscere la sua autorità, tacere mentre svolge le lezioni esprime rispetto verso chi sta compiendo il proprio dovere. Unire le posate sul piatto, quando abbiamo finito di mangiare, è un gesto gentile che facilita chi sparecchia la tavola. Quando si dimentica il senso della buona educazione è più facile che il comportamento diventi maleducato.

Abitudini e riti

La maggior parte dei nostri comportamenti si ripete ogni giorno, quasi allo stesso modo, diventando abitudine. Esistono, però, situazioni della vita che consideriamo speciali e che vogliamo distinguere da tutte le altre seguendo un rito. Espressione di una fede religiosa o di una tradizione popolare, i riti consistono in schemi di comportamento prestabiliti, dove i gesti e le azioni prescritte hanno lo scopo di illustrare il senso dell'avvenimento che viene celebrato e i sentimenti dei partecipanti.

Per esempio, la Messa illustra la passione e la risurrezione di Cristo. Il matrimonio, civile o religioso, racconta il desiderio di un amore duraturo. La festa dei diciotto anni simboleggia il passaggio dall'adolescenza all'età adulta. I minuti di silenzio per ricordare una calamità o un lutto significano che sospendiamo per un momento le nostre attività per lasciare posto a un pensiero di pietà e di dolore. Dunque, molti comportamenti hanno per tutti lo stesso significato.

I sintomi psichici

Comportamenti quasi identici in due individui diversi possono avere un differente significato per ciascuno. Per esempio, le persone che soffrono di disturbi dell'alimentazione ‒ anoressia e bulimia ‒ possono mostrare gli stessi comportamenti alimentari (cioè gli stessi sintomi), ma i problemi psicologici che determinano questi sintomi variano da caso a caso. Dietro il comportamento, infatti, c'è sempre un individuo, unico, cioè diverso da tutti gli altri. Talvolta, in psicoanalisi, si parla di 'disturbi del comportamento' o di 'comportamento patologico' per indicare una patologia psichica nella quale i sintomi sono costituiti da una condotta inadeguata o inadatta all'età e alla vita sociale e privata.

Anche le malattie del corpo influiscono sui comportamenti: alcune lesioni del cervello determinano perdita della memoria o alterazioni del comportamento motorio e persino del carattere.

I comportamenti collettivi

Oggetto di studio per psicologia e sociologia sono i comportamenti collettivi. Gli esseri umani hanno una naturale tendenza a riunirsi in gruppi, più o meno organizzati, sulla base di interessi o passioni comuni. In questo caso, il comportamento dei singoli si modifica per costituire il comportamento di gruppo. Per esempio, i membri di un gruppo sportivo o di un gruppo di lavoro si comportano secondo le indicazioni del capo-gruppo per raggiungere gli obiettivi comuni. Anche i gruppi che si formano in modo del tutto spontaneo, senza una vera e propria organizzazione, hanno un loro sistema di regole e uno o più 'capi', cioè persone che hanno una particolare influenza sul comportamento degli altri membri, i quali spesso agiscono per imitazione. Un esempio è rappresentato dai gruppi di adolescenti che adottano lo stesso modo di vestire, di parlare e di agire, anche rinunciando temporaneamente ai loro comportamenti personali o alle loro opinioni, per assicurarsi l'approvazione dei compagni o del capo.

Infine, vi sono comportamenti collettivi particolarmente 'contagiosi', come quelli che si manifestano nelle folle o che compaiono in risposta a eventi straordinari: per esempio, l'invasione di campo negli stadi, le mode, il panico di fronte alle calamità naturali. In questi casi, le emozioni prendono il sopravvento sulla capacità di giudizio delle persone e spazzano via le regole che normalmente guidano la loro condotta.

Psicologia del comportamento

Ogni scuola psicologica ha una sua interpretazione del comportamento. Il comportamentismo, per esempio, ritiene che esso sia il risultato dell'adattamento all'ambiente; senza interessarsi alle cause, questa corrente psicologica propone di risolvere i disturbi del comportamento attraverso condizionamenti diversi da quelli ambientali.

La psicoanalisi, al contrario, pur riconoscendo l'influenza dell'ambiente esterno, rivolge la propria attenzione soprattutto all'ambiente 'interno' dell'individuo, cioè ai contenuti ‒ problemi e conflitti ‒ del suo inconscio. I sintomi e i disturbi del comportamento vengono considerati come la manifestazione più superficiale dei problemi psicologici che sono la vera causa da scoprire e curare. Come sappiamo, spesso non ci è possibile cambiare la realtà esterna, ma possiamo tentare di modificare la nostra risposta alla realtà, sviluppando reazioni più mature.

L'etologia studia il comportamento degli animali seguendo due differenti modalità. La scuola americana cerca di capire le leggi generali del comportamento in laboratorio, osservando le reazioni degli animali a stimoli artificiali prodotti in laboratorio. La scuola europea, invece, studia il comportamento degli animali nel loro ambiente naturale.

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