Intermetallici, composti

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Composti con una struttura cristallina formata dall’unione di due o più metalli che occupano, in modo periodicamente regolare, i punti di un reticolo. Sono detti anche fasi intermetalliche o intermedie. Sono caratterizzati da un reticolo cristallino diverso da quello dei metalli costituenti ed esistono allo stato solido in un’unica fase che, a sua volta, può formare soluzioni solide con i metalli costituenti. Nella struttura cristallina possono essere presenti vacanze, sostituzioni e inserimenti interstiziali cosicché la loro composizione non è del tutto definita, sono cioè berthollidi (➔ Berthollet, Claude-Louis, conte), ma può variare in un certo intervallo. La formula con la quale sono rappresentati indica perciò il rapporto numerico medio in cui si trovano gli atomi dei metalli all’interno del reticolo cristallino.

L’intervallo di composizione di esistenza degli i. (da cui il nome di fasi intermedie) deriva, oltre che dalla relativa variabilità della composizione, anche dalla formazione di soluzioni solide con i metalli costituenti: può capitare che in un diagramma di stato non esista la fase relativa all’i. puro (e quindi relativa a una determinata composizione) ma solo a soluzioni solide di esso. Soltanto in alcuni casi il rapporto di composizione corrisponde a quello stechiometrico dato dalle valenze metalliche. I. di questo tipo si formano quando tra i metalli si ha una elevata differenza di elettronegatività e sono detti i. di valenza. Ne fanno parte gli i. dei metalli del IV, V, VI gruppo come Mg2Sn, Mg3Sb2, Mg3Bi2. In questo caso il reticolo cristallino è simile a quello dei composti ionici aventi formule analoghe e la variazione di composizione è compresa entro limiti molto ristretti. Negli altri casi si hanno i. in cui il rapporto di combinazione non ha relazione con la valenza dei metalli ma è definito da determinati valori del rapporto tra elettroni di valenza e numero di atomi.

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