CONCLAVE

Enciclopedia Italiana (1931)

CONCLAVE

Pietro Pisani

. Il nome latino conclave (da cum e clavis, "luogo chiuso a chiave") era dato ad una parte intima della casa, chiusa a chiave, ove spesso si custodiva il tesoro; oggi significa il luogo dove si rinchiudono i cardinali per procedere all'elezione del papa. L'uso del conclave quale esiste nella chiesa romana si fa risalire ad Onorio III, eletto in Perugia il 18 luglio 1216, dopo che i cardinali erano stati rinserrati a chiave dai Perugini per affrettarne l'elezione. Tipico è l'esempio di Viterbo, dove le adunanze per l'elezione del papa, dopo la morte di Clemente IV, durarono 2 anni, 9 mesi e 2 giorni. Dopo 17 mesi, per consiglio di S. Bonaventura, i cittadini chiusero i cardinali dentro il palazzo; ma non approdandosi a verun risultato, Ranieri Gatti, capitano della città e custode del conclave, fece scoperchiare la sala. Lo strattagemma riuscì, e fu eletto (1° sett. 1271) Teobaldo Visconti, che si chiamò Gregorio X e che nel concilio di Lione (1274) con la costituzione Ubi periculum, incorporata da Bonifacio VIII nel diritto canonico, stabilì le leggi dell'elezione del papa, che andarono in vigore dall'elezione del suo successore Innocenzo V (1276). Il conclave, secondo la prima legge di Gregorio X, doveva tenersi nel luogo stesso dove era morto il papa. Tuttavia, da Callisto III (1455) in poi, si tenne sempre a Roma, nel palazzo Vaticano, fino a Pio VII, che fu eletto in Venezia (1800); nel 19° sec., fino al 1870, sede del c. fu il palazzo del Quirinale.

Non poche modificazioni ed eccezioni subì la costituzione di Gregorio X per opera di varî papi, principalmente di Pio IV, Gregorio XV e Clemente XII, fino a che Pio IX, con la bolla In hac sublimi del 23 agosto 1871, accordò alla maggior parte dei cardinali la dispensa dalla tradizionale clausura (cfr. Regolamento da osservarsi dal S. Collegio in occasione della vacanza dell'Apostolica Sede, 10 gennaio 1878).

La sede del conclave in Vaticano comprende due o tre piani separati dal rimanente dei sacri palazzi con muri provvisorî, e divisi in piccoli appartamenti di due o tre camere. Vi si accede per un'unica porta, chiusa dal di fuori e custodita dal maresciallo del conclave (carica ereditaria nella famiglia dei principi Chigi), e al di dentro dal cardinale camerlengo.

Questa porta non si riapre che ad elezione compiuta, tranne per il passaggio di cardinali giunti a Roma in ritardo. Il governo del conclave è nelle mani del cardinale camerlengo e di tre cardinali rappresentanti i tre ordini cardinalizî, cioè diaconi, preti, e vescovi; i quali si succedono per turno di anzianità ogni tre giorni.

La procedura dell'elezione del papa è stata riformata e definita nei più minuti particolari dalla costituzione di Pio X Vacante Sede Apostolica del 25 dicembre 1904, pubblicata in appendice al Codex iuris can. Oggi sono ammesse soltanto tre forme di elezione, cioè per quasi-ispirazione, per compromesso e per scrutinio, avendo Pio X sostituito con un secondo scrutinio quella detta di "accesso". L'accesso (accessus) consisteva nel fatto che i votanti, dopo un primo scrutinio non concluso con l'elezione, potevano cambiare la designazione scrivendo sulla scheda Accedo domino cardinali N.

A norma di detta costituzione i cardinali, prima di procedere alla elezione, debbono prestare un giuramento secondo una fomula prescritta, con il quale si obbligano di non accettare da nessun governo civile, sotto qualsiasi pretesto, l'incarico di proporre il "veto" o l'"esclusiva", sia pure sotto forma di semplice desiderio: il che equivale all'abolizione o sconfessione di un diritto accampato dai governi di Spagna, Austria e Francia. Dal momento dell'elezione il nuovo papa ottiene la pienezza dell'autorità e della giurisdizione nella Chiesa universale. Rivestito immediatamente degl'indumenti papali (immantatio), gli si presentano i cardinali a fargli il primo atto di omaggio, detto "adorazione" (adoratio). Se non è vescovo, viene subito consacrato dal cardinale vescovo di Ostia. Nella domenica o nel giorno festivo di precetto che viene subito dopo l'elezione, ha luogo l'incoronazione, per mano del cardinale diacono più anziano, e da quel giorno si datano gli atti del nuovo papa.

Conclavisti sono detti coloro che sono ammessi in conclave insieme con i cardinali per la loro assistenza, cioè due per ciascun cardinale, un ecclesiastico e un cameriere laico. Insieme con questi entra in conclave un certo numero di persone addette al servizio dei cardinali e dei conclavisti. (V. tavv. V-VIII).

Bibl.: Passerini, De electione summi pontificis, Roma 1670; De Novoès, Il sacro rito antico e moderno della elezione, coronazione e solenne possesso del sommo pontefice, Roma 1769; particolarmente ricco di bibliografia e documenti antichi è il Cerrotti, Bibliografia di Roma papale e medievale, Roma 1893; Lucius Lector (mons. Guthlin), Le Conclave, Parigi 1894. Per la storia, Storia dei conclavi de' pontefici romani da Clemente V ad Alessandro VII (1305-1655), Colonia 1667, e altre volte in seguito, attribuita infondatamente al Burchard; è ostilmente tendenzioso F. Petruccelli della Gattina, Histoire diplomatique des conclaves, voll. 4, Parigi 1864-65; il conclave da cui eletto Pio X è descritto da "un testimonio" (cioè dal cardinale francese F. D. Mathieu), in Les derniers jours de Léon XIII et le conclave, Parigi 1904.

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