Coo

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(gr. Κῶς) Isola della Grecia (282 km2 con 30.000 ab. ca.), nel Mar Egeo, la maggiore, dopo Rodi, del Dodecaneso (Sporadi Meridionali), prospiciente le coste dell’Asia Minore. Ha un’ossatura di rocce scistose e cristalline, presenta una catena a S lungo la costa, che culmina nel Monte Dicheo (847 m), un altopiano nella parte NO, che digrada verso il mare e un gruppo montuoso a SO lungo la penisola di Kéfalos, che termina in mare con il Capo Crio. Attiva l’agricoltura; rilevante il patrimonio zootecnico, mentre scarsa è la pesca. Centro principale è Coo, situato in una pianura nell’estremità nord-orientale dell’isola.

Occupata dai Dori, C. partecipò alle due leghe marittime ateniesi del 478-77 e del 378-77 a.C., ma dall’ultima si ritirò ribellandosi assieme ad altri suoi membri (357-54). Nel 334 si consegnò spontaneamente ad Alessandro; nel 309 passò stabilmente ai Tolomei. Favorevole ai Romani, nel 2°-1° sec. a.C. fu incorporata nella provincia asiatica ma dichiarata civitas libera. Nell’età medievale appartenne all’Impero Romano d’Oriente; nel 14° sec. passò ai genovesi Zaccaria di Chio, quindi a V. Vignoli e infine ai Cavalieri di S. Giovanni, che la fortificarono con potenti mura (1391-96). Conquistata dai Turchi nel 1522, rimase sotto il loro dominio sino al 1912, quando fu occupata dalle truppe italiane durante la guerra libica. Divenuta possedimento italiano come parte integrante del Dodecanneso, dopo la Seconda guerra mondiale fu ceduta dall’Italia alla Grecia.

Sono state rinvenute tracce cospicue del Neolitico (4° millennio a.C.), un insediamento dell’età del Bronzo (2200 a.C.) e una città del Tardo Minoico (1550-1450), che si estese nel periodo miceneo, con cimiteri a tombe a camera e ricco corredo funerario. Nel 366 a.C., intorno all’insediamento più antico, fu costruita una nuova città, secondo il tipo di pianta ippodamea, della quale rimangono tracce di mura e torri. Sono stati rinvenuti lo stadio, la palestra e il teatro. Del periodo romano rimangono un’elegante latrina, l’odeion e sontuose dimore decorate da affreschi e mosaici (Casa Romana e Casa di Europa). L’Asklepieion fu fondato nel 4° sec. a.C. ed era disposto su 3 livelli collegati da monumentali scalinate. Sulla terrazza mediana erano il tempio ionico e l’altare di Asclepio, un oikos per il clero e un tempio romano dedicato ad Apollo. Sulla terrazza superiore erano il grande tempio dorico di Asclepio (2° sec. a.C.) e un bagno pubblico di epoca romana. Nel periodo paleocristiano perdurò a C. la floridezza dell’età precedente; ne è testimonianza il grande numero di chiese con ricchi pavimenti a mosaico. Fra gli edifici medievali la fortezza bizantina di Palio Pylì, sulle rovine dell’acropoli micenea, e quelle di C. e Antimachia, notevoli esempi di architettura militare dei Cavalieri Ospedalieri (1309-1522).

Golfo di C. Ampia e lunga insenatura tra l’isola di C. e la penisola di Alicarnasso da un lato e la penisola di Cnido dall’altro (Mare Egeo).

Scuola medica di C. La più importante delle scuole mediche dell’antichità. Fondata, forse, da qualcuno dei grandi medici-sacerdoti del tempio di Asclepio, si sottrasse presto agli influssi sacerdotali. Il suo più celebre esponente fu Ippocrate, sotto il cui nome va il complesso dei libri (Corpus Hippocraticum) contenente la dottrina della scuola. Questa sosteneva l’importanza capitale dell’osservazione diretta, concepiva la malattia come affezione dell’intero organismo, stabiliva e definiva i doveri e le responsabilità del medico.

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