Coperchio

Enciclopedia Dantesca (1970)

coperchio

Lucia Onder

Il termine compare quattro volte, in rima. Indica la " pietra sepolcrale " degli avelli del cerchio sesto in tre luoghi dell'Inferno: IX 121 Tutti lor coperchi eran sospesi, X 9 già son levati / tutt'i coperchi, e nessun guardia face, XI 6 ci raccostammo, in dietro, ad un coperchio [in rima con cerchio e soperchio] d'un grand'avello. Ha il significato generico di " copertura ", in If XXI 46 ma i demon che del ponte avean coperchio [in rima con Serchio e soverchio] / gridar: la locuzione verbale indica che i demoni sono coperti, nascosti dal ponte che sovrasta la quinta bolgia, colma di pece bollente, e che nasconde la loro presenza a Dante.

L'espressione metaforica coperchio / piloso, in If VII 46, indica il rivestimento di capelli di cui sono in parte privi, perché hanno la chierica, gli ecclesiastici, e papi e cardinali, / in cui usa avarizia il suo soperchio. Figuratamente per il " velo " che nascondeva a Stazio la verità cristiana, in Pg XXII 94 Tu dunque, che levato hai il coperchio / che m'ascondeva quanto bene io dico, / mentre che del salire avem soverchio, / dimmi dov'è Terrenzio nostro antico.

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