Copi ‹-pì›. - Pseudonimo del disegnatore e drammaturgo francese di origine argentina Raúl Damonte (Buenos Aires1939 - Parigi1987). Stabilitosi a Parigi nel 1962, si affermò con una serie di vignette incentrate sul bizzarro personaggio della "donna seduta", che apparvero sul Nouvel Observateur dal 1962. A teatro fu interprete di testi propri, spesso in travestimenti femminili; come autore esordì nel 1966, affermandosi con numerose commedie provocatorie e insolenti, popolate di personaggi scandalosi e marginali e caratterizzate da un umorismo buffonesco e surreale (Lajournée d'une rêveuse, 1967; Les quatre jumelles, 1972; L'homosexuel ou la difficulté de s'exprimer, 1974; Le frigo, 1983; Une visite inopportune, rappr. post. 1987).
hard-copy ‹hàad còpi› locuz. ingl. (propr. «copia dura»; pl. hard copies ‹... còpi∫›), usata in ital. come s. f. – Stampa su carta di un’immagine visualizzata sullo schermo del computer.
body copy ‹bòdi còpi› locuz. ingl. (propr. «testo centrale»; pl. body copies ‹… còpi∫›), usata in ital. come s. m. o f. – Nel linguaggio pubblicitario, il testo descrittivo di un annuncio, che informa in dettaglio sul prodotto o sul servizio reclamizzato.