Coprire

Enciclopedia Dantesca (1970)

coprire (Covrire; cuoprar, cong. pres. III plur., nel Fiore)

Lucia Onder

Con costrutto transitivo, in senso proprio, s'incontra in Rime CI 12 il dolce tempo che riscalda i colli / e che li fa tornar di bianco in verde / perché li copre di fioretti e d'erba; Vn XXIII 8 pareami che donne la covrissero, cioè la sua testa, con un bianco velo; XXIII 26 68, Cv IV VII 3 l'erba... cuopre la spiga del frumento; VII 6, XXVII 14; Pg V 116 la valle... coperse / di nebbia, e 129 di sua preda mi coperse e cinse; XVI 5, Pd II 31, XXI 133 Cuopron d'i manti loro i palafreni. Con diverso costrutto, in Pd XXVII 129 ciascuna [fede e innocenza] / pria fugge che le guance sian coperte, e Pg XXIII 110 [le fiorentine] prima fien triste che [il lattante] le guance impeli.

Nel senso di " sormontare ", " sovrastare ", in If XXVII 135 l'altr'arco / ... cuopre 'l fosso in che si paga il fio. Il verbo indica il gesto delle quattro virtù cardinali che, danzando intorno a D., tendono ciascuna un braccio sul suo capo a formare una specie di copertura (Chimenz), quasi per " difenderlo dal vizio contrario " (Buti), in Pg XXXI 105 [Matelda] Indi mi tolse, e bagnato m'offerse / dentro a la danza de le quattro belle; / e ciascuna del braccio mi coperse.

Con la connotazione di " otturare ", " chiudere " le orecchie per evitare di sentire i lamenti strazianti dei dannati, in If XXIX 45 li orecchi con le man copersi. In senso figurato, per " nascondere ", " occultare ", " non mettere in mostra ", in Rime CVI 16 voi non dovreste amare, / ma coprir quanto di biltà v'è dato (cfr. Guittone Altra fiata aggio già 158 " Donne, se castità v'è in piacimento, / covra onestà vostra bella fazone "). La connotazione di " riparare " compare, in senso proprio, in Fiore CCIX 11 e, al figurato, in CXXXIV 5.

In contesto astronomico, in Pg IV 139 cuopre la notte già col piè Morrocco; VIII 135 'l sol non si ricorca / sette volte nel letto che 'l Montone / con tutti e quattro i piè cuopre e inforca; Pd XVI 83 'l volger del ciel de la luna / cuopre e discuopre i liti sanza posa. In espressione passiva, in Pg VI 56 tornar vedrai / colui che già si cuopre de la costa, / sì che' suoi raggi tu romper non fai, e Pd XXXI 32 tal plaga / che ciascun giorno d'Elice si cuopra, " da la tramontana... imperò che ogni di' lo Carro gira una volta per la sua ritondità " (Buti). Con lo stesso valore il participio passato, in Pd XXIX 2 li figli di Latona, / coperti del Montone e de la Libra, / fanno de l'orizzonte insieme zona.

Sempre nella forma passiva, nel senso di " essere riparato, difeso ", in If XVI 46 S'i' fossi stato dal foto coperto, gittato mi sarei tra lor di sotto, e XXII 68 foss'io ancor con lui coperto; con il valore di " esser nascosto, celato ", in Fiore CXXXIV 11 questo fatto non fia già coverto. Con costrutto riflessivo, per " vestirsi ", in Fiore XC 4 (nella forma si cuoprar, forse per analogia dal perfetto), e CVI 13.

Il participio passato, con valore verbale, s'incontra frequentemente: in senso proprio, in If XXI 53 Coverto convien che qui balli / sì che, se puoi, nascosamente accaffi; Pd XXIII 81 già prato di fiori / vider, coverti d'ombra, li occhi miei. Nel senso di " vestito ", in Cv IV XXV 6 vide Tideo coperto d'un cuoio di porco; If I 33 una lonza leggiera e presta molto / ... di pel macolato era coverta; XXXIV 11 l'ombre tutte eran coperte; Pg XIII 58 Di vil ciliccio mi parean coperti; XXIII 104; Fiore CCXXIII 13. Figuratamente, nella locuzione ‛ tenere c. ', nel senso di " nascondere ", " celare ", in Cv IV Le dolci rime 144.

Con valore aggetivale, in Cv IV XII 4 li pesi de l'oro coperto, e Pd XXVI 97 Talvolta un animal coverto broglia; nel senso figurato di " oscuro ", " nascosto", in If IV 51 il mio parlar coverto, e XXVII 76 Li accorgimenti e le coperte vie / io seppi tutte. In Pg XVI 60 Lo mondo è... / di malizia gravido e coverto, il participio, nel senso di " oberato ", " pieno ", sembra avere valore aggettivale per analogia con gravido.

Con valore avverbiale, nel senso di " segretamente ", contrapposto a palese, in Pd XXX 143 E fia prefetto nel foro divino / allora tal, che palese e coverto / non anderà con lui per un cammino, e in Fiore LXXXVIII 11 a me convien giucar troppo coperto.

Il Petrocchi legge cocea, in If XII 125 Così più a più si facea basso / quel sangue, sì che cocea pur li piedi; la lezione copria resta limitata al codice Ashburnhamiano (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, 828) e al gruppo Vaticano, ma con l'editio boccaccesca e coi derivati si estende poi fittamente (cfr. Petrocchi, ad l., e Introduzione 22 e 176).