CORDELIERS

Enciclopedia Italiana (1931)

CORDELIERS

Francesco Ercole

Nome col quale si designano in Francia i frati minori (v.). Nel vecchio convento dei Cordeliers sedette la Société des amis des droits de l'homme et du citoyen, società politica francese, creata, per ispirazione di Danton, nel luglio 1790 in sostituzione e continuazione dell'Assemblea del distretto dei Cordeliers. Le sue sedute, aperte al pubblico, esercitarono a lungo forte influenza sull'opinione pubblica, facendo una temibile concorrenza al club dei giacobini. Accanto a Danton primeggiavano, fra i Cordeliers, Marat, Camille Desmoulins, Fréron, Hébert, Chaumette, Fabre d'Églantine, Legendre, Anacharsis Clootz. I Cordeliers protestarono a gran voce contro il disarmo dei cittadini non iscritti nella guardia nazionale e contro la distinzione tra cittadini attivi e cittadini passivi e mossero frequenti accuse di antidemocratismo e di moderatismo all'Assemblea Costituente e all'amministrazione municipale di Parigi, nonché critiche aspre e violente contro i giacobini; ed è probabile che fra i Cordeliers si sia inventata la formula: Liberté, fraternité, égalité. Dopo la fuga a Varennes, il Club chiese, per primo, la decadenza del re e lo stabilimento della repubblica. Una breve interruzione subirono le sue sedute, dopo la dimostrazione al Campo di Marte del 17 luglio 1791. Dal club dei Cordeliers partì in massima parte l'iniziativa degli avvenimenti del 10 agosto 1792, e la maggioranza dei deputati di Parigi alla Convenzione, con Danton alla testa, fu presa dal suo seno. Il club combatté aspramente e violentemente i girondini, e fu gravemente colpito dalla morte di Marat. Danton e i suoi amici cominciarono, verso la fine del'93, a disertarne le adunanze, il che mostra il predominio che vi aveva preso la corrente hébertista. Dopo che, il 3 marzo 1794, Hébert e compagni furono ghigliottinati, il club dei Cordeliers fu ridotto a trascinare, sino allo scioglimento della Convenzione, un'esistenza oscura.

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