crepuscolarismoNella letteratura italiana, l'insieme della poesia e dei modi espressivi dei cd. poeti crepuscolari. Tale denominazione (che risale a un'espressione usata da G.A. Borgese nel 1910 per indicare lo spegnersi, a suo avviso, della grande giornata lirica italiana "in un mite e lunghissimo crepuscolo") indica alcuni poeti italiani del primo Novecento (S. Corazzini, G. Gozzano, M. Moretti, F.M. Martini e altri) i quali, più che costituire un vero movimento poetico, parteciparono di un comune stato d'animo o atteggiamento del gusto: al dannunzianesimo fino allora imperante opposero una poesia prosastica che, in toni dimessi, incerti fra la malinconia e l'ironia, cantava l'amore per le piccole cose e per gli ambienti provinciali, considerati come i più vicini alla loro incapacità di grandi ideali e alla loro sazietà di grandi parole.
La fortuna italiana dell'immagine è dovuta a G.A. Borgese, il quale in un articolo intitolato Poesia crepuscolare (cfr. La vita e il libro, s. 2a, Torino 1911, p. 149 segg.) dopo aver affermato che la poesia italiana - finita la grande giornata lirica da Parini a D'Annunzio - si andava allora spegnendo ...
crepuscolarismo s. m. [der. di crepuscolare]. – Nella letteratura italiana contemporanea, l’insieme della poesia, del gusto, dell’atteggiamento psicologico e dei modi espressivi dei poeti «crepuscolari».
prefigurare v. tr. [dal lat. tardo praefigurare, comp. di prae- «pre-» e figurare «immaginare, foggiare»], letter. – 1. Anticipare o preannunciare, per lo più attraverso allusioni, simboli, allegorie, eventi o situazioni che si realizzeranno in futuro:...