Subprime, crisi dei mutui

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

subprime, crisi dei mutui

Ester Faia

Crisi derivata dagli effetti che le insolvenze nel settore dei mutui statunitensi ad alto rischio hanno provocato sui mercati finanziari di tutto il mondo.

La crisi finanziaria del 2007

La crisi dei mutui bancari s. (➔ anche mutuo) ha avuto inizio nel febbraio del 2007 negli Stati Uniti. Causa scatenante è stata la caduta dei prezzi delle abitazioni che, dopo aver raggiunto un picco nel 2006, hanno iniziato una rapida e brusca discesa. In questo contesto i mutui s. erano parte dei titoli derivati, noti come Asset Backed Securities (➔ ABS) o mortgage backed securities, ossia titoli i cui ritorni sono legati al flusso di cassa del debito sottostante. Vendendo titoli le banche si rifornivano di liquidità e acquisivano commissioni per l’intermediazione. Di fatto, la possibilità di trasferire rischio sul mercato ha favorito l’azzardo morale (➔) da parte degli istituti di credito, che avevano sempre maggiore interesse nel concedere prestiti via via più rischiosi al solo scopo di emettere nuovi asset da vendere sul mercato. Questo ha registrato un’impennata negli anni 2000. Quando i prezzi delle case hanno cominciato a scendere, i prenditori di mutui, molti dei quali avevano sottoscritto contratti a tasso variabile e con cedole di pagamento legate al valore delle case stesse, non sono stati più in grado di ripagarli.

L’aumento del numero di mutui inesigibili e dei tassi di delinquenza dei prenditori ha indotto molti investitori che avevano acquistato asset backed securities a vendere i titoli, per il timore di non poter realizzare i ritorni a essi associati. Le tranche s., cioè di quei titoli i cui mutui sottostanti erano ad alto rischio, sono state quelle che hanno subito le perdite più massicce al principio della crisi. Il crollo dei s. ha ridotto, da un lato, il valore del portafoglio delle banche e di molti istituti d’investimento e, dall’altro, la possibilità che le banche stesse potessero rifinanziarsi sul mercato. Nel settembre del 2008, la situazione si è fatta critica e molti istituti sono andati incontro al fallimento. Il caso più traumatico e con le maggiori conseguenze sul mercato finanziario è stato quello della Lehman Brothers (➔). Alcune banche, come la Bear Sterns e la Merrill Lynch, sono state acquisite da compagnie concorrenti, mentre altre, come la Goldman Sachs (➔) e la Morgan Stanley (➔), sono state salvate dall’intervento del governo statunitense.

L’impatto della crisi sui mercati finanziari mondiali e le misure adottate

La crisi ha avuto pesanti ripercussioni sui Paesi sia europei sia extraeuropei, le cui banche avevano acquistato titoli derivati USA. La risposta della Federal Reserve statunitense e della Banca Centrale Europea è stata immediata ed energica. Negli ultimi mesi del 2008, infatti, le suddette banche centrali hanno acquistato quantitativi massicci di titoli di Stato e altre attività rischiose che risiedevano nel portafoglio delle banche private. Varie altre misure di urgenza e non convenzionali sono state immediatamente approvate: tra queste, la possibilità di estendere temporalmente i prestiti alle banche, nonché quella di accettare titoli rischiosi a garanzia degli stessi prestiti. Tra il 2008 e il 2009 anche il governo degli Stati Uniti è intervenuto, approvando ingenti quantità di pacchetti per stimolare l’economia. Lo stesso ha fatto la grande maggioranza di governi europei.

Nonostante queste misure, le conseguenze sui mercati finanziari si sono protratte a lungo. Ancora più seri sono stati gli effetti sull’economia reale, che ha subito una forte recessione e un incremento della disoccupazione che in alcuni Paesi ha toccato cifre intorno al 10%, con picchi altissimi per donne e giovani.

Al fine di evitare che simili eventi si ripetano, molte misure di riforma dei mercati finanziari sono state discusse e varate. Gli Stati Uniti hanno approvato nel luglio 2010, il Dodd-Frank Act (➔) per la riforma del mercato di Wall Street e per la protezione del consumatore. In Europa è stato creato un istituto noto come European Systemic Risk Board (➔ ESRB), che ha il compito di controllare la stabilità dei mercati finanziari. Molto importanti sono state poi anche le riforme sugli accordi di Basilea III (➔ Basilea, accordi di): questi ultimi prescrivono alle banche vincoli di capitale con una natura anticiclica rispetto al rischio aggregato.

TAG

Banca centrale europea

Mercato finanziario

Accordi di basilea

Lehman brothers

Federal reserve