MASINI, Cristoforo. – Nacque a Modena l’8 sett. 1619. Nulla si sa della sua famiglia e della prima fase della sua vita.
Poco prima del 1648, forse fresco di studi giuridici (i suoi scritti mostrano una notevole competenza in questo campo), il M. si trasferì in Polonia, a ridosso dei drammatici eventi che segnarono la conclusione del regno di Ladislao IV Vasa (1595-1648) e l’ascesa al trono del fratello, Giovanni Casimiro V. Come molti altri italiani residenti nel Paese e impegnati in diversi uffici, anche il M. entrò a corte, nella segreteria di Giovanni Casimiro, che servì fedelmente negli anni travagliati del regno, seguendolo anche in Francia, dove il sovrano si stabilì dopo l’abdicazione (1668).
Intorno ai due candidati si svolse, tra il 1655 e il 1659, un’intensa attività diplomatica, che vide il M. partecipe in prima persona a sostegno dell’opzione italiana e delle iniziative della Corona. L’interesse dei Medici scemò rapidamente di fronte alle richieste di denaro di Giovanni Casimiro e pur volendo considerare non del tutto attendibile la cifra indicata da P. Des Noyers, segretario della regina, «on lui demande deux millions à emprunter pour conclure avec lui» (P. Des Noyers, Lettres… pour servir à l’histoire de Pologne et de Suède de 1655 à 1659, Berlin 1859, p. 138), è certo che tramite Tito Livio Burattini venne avanzata a Ferdinando la richiesta di un prestito di 100.000 talleri. Paolo Minucci, inviato da Firenze nell’ottobre 1559, riferì puntualmente sugli incontri avuti con il M. e lo descrisse come uomo di spirito, sinceramente impegnato a favore del suo principe e consigliere molto ascoltato (Firenze, Biblioteca nazionale, Magl., XXIV.53: Relazione del negoziato fatto nella corte di Polonia, cc. 422r-425v). In quegli anni il M. svolse diverse missioni delicate. Nel dicembre 1657 era a Praga presso Leopoldo d’Asburgo ufficialmente per trattare le condizioni degli alloggiamenti invernali delle truppe imperiali in Polonia, in realtà per perfezionare gli accordi con l’elettore di Brandeburgo e la Danimarca in funzione antisvedese; nel 1658 ricoprì l’incarico di oratore per il nunzio in Polonia Pietro Vidoni e per l’ambasciatore cesareo Franz Paul Lisola; nel 1663 fu inviato in Italia a cercare aiuti finanziari per la lotta contro i Turchi.
Nel viaggio in Italia fu accompagnato dalla moglie, Cecylia Salomea Piotrkowczykòwna, colta dama di corte della regina, da cui il M. ebbe una prole numerosa: il figlio maggiore, Cristoforo, gli succederà nel servizio a corte. Il M. sostò in diverse città della penisola prima di raggiungere Roma, ma i risultati della missione furono deludenti: riscosse un generoso sostegno morale ma un insignificante aiuto materiale. Agli anni 1662-67 risale il fitto scambio epistolare con Virginio Orsini, cardinale protettore di Polonia, che il M. informò con precisione e tempestività di quanto accadeva a corte e nel Paese. Guarito da una fastidiosa malattia agli occhi, nel 1668 si trasferì in Francia, a Nevers, insieme con Giovanni Casimiro; tornò in Polonia nell’estate del 1671, come plenipotenziario dell’ex sovrano presso il nuovo re, Michael Korybut Wisnowiecki (1669-73), che sposando la sorella di Leopoldo I si avvicinò nuovamente agli Asburgo.
In quei mesi il M. era lontano dalla Polonia: postosi, dopo la morte di Giovanni Casimiro (16 dic. 1672), al servizio di Wisnowiecki, era stato inviato in Italia a cercare finanziamenti per la lotta contro gli Ottomani. Fermatosi a Padova, Venezia e Roma, rientrò in Polonia nell’estate 1674 con ben magri risultati. Fino al 1676 rimase al servizio del sovrano come segretario per i rapporti con l’Italia.
Il M. morì a Varsavia l’8 ag. 1677.
Fonti e Bibl.: Firenze, Biblioteca nazionale, Magl., XXIV.53, cc. 309-431; Repertorium rerum Polonicarum ex Archivo Orsini in Archivo Capitolino Romae, a cura di W. Wyhowska De Andreis, I-III, Romae 1961-64, ad indices; Collectanea e rebus Polonicis Archivi Orsini in Archivo Capitolino Romae, a cura di W. Wyhowska De Andreis, I-II, Romae 1965-68, ad indices; Archiwum nacij polskiej w uniwersytecie padewskim (Arch. della Nazione polacca nell’Università di Padova), a cura di H. Barycz - K. Targosz, I, Wroc¢aw-Warszawa 1971, pp. 138, 153; S. Ciampi, Bibliogr. critica delle antiche reciproche corrispondenze, I, Firenze 1834, p. 320; F.F. De Daugnon, M. (Mazyn), in Id., Gli italiani in Polonia, I, Crema 1905, pp. 186-190; II, ibid. 1906, pp. 15, 228 s.; Z. Wolff, Podroznicy w¢oscy o Polisce XVII wieku (Viaggiatori italiani nella Polonia del XVII sec.), in Studia z dziejów kultury (Saggi di storia della cultura), Warszawa 1949, pp. 281-292; D. Caccamo, Osservatori italiani della crisi polacca a metà del Seicento. La Relazione di S. Cefali e le Replicazioni di C. M., in Arch. stor. italiano, LXXI (1974), pp. 309-370; K. Targosz, M., Krzysztof, in Polski s¢ownik biograficzny (Diz. biografico polacco), XX, Kraków 1975, pp. 117-119; D. Caccamo, Cefali, Sebastiano, in Diz. biografico degli Italiani, XXIII, Roma 1979, pp. 315 s.; W. Tygielski, W¢osi w Polsce XVI-XVII wieki (Italiani in Polonia nei secoli XVI-XVII), Warszawa 2005, ad indicem.