CSS

Lessico del XXI Secolo (2012)

CSS


s. m. – Sigla di cascading style sheet  («foglio di stile a cascata»), con cui si indica un complesso di istruzioni o regole che serve a determinare l’aspetto grafico di un documento generato con un linguaggio a marcatori come HTML (hypertext markup language) o XML (extensible markup language). Un foglio di stile permette di separare le istruzioni che riguardano caratteristiche come colori, caratteri, spazi e layout dal contenuto del documento. L’aspetto dei caratteri di un testo può essere regolato simultaneamente da due fogli differenti, uno creato dall’autore, l’altro dall’utente (per es. un ipovedente che desideri ingrandire il testo). La sovrapposizione è possibile perché le regole funzionano a cascata, secondo gerarchie che fanno prevalere una sull’altra. Viceversa, il medesimo foglio può formattare più documenti: agendo su di esso, si può definire in blocco il loro aspetto. I browser sono dotati di propri fogli di default. La sintassi CSS è composta da termini comuni nel design grafico: per es. la regola h1 {color: red; font-style: bold;} stabilisce che tutti i titoli del documento (marcati dal tag 

) debbano essere di colore rosso e in grassetto. Le regole possono trovarsi all’interno del codice del documento da formattare, oppure in un file testuale esterno con estensione .css, collegato a esso. Le specifiche CSS 1 sono state messe a punto per la prima volta nel 1996 dal W3C (World wide web consortium); nel 1998 sono state emanate le CSS 2 e nel 2004 le CSS 2.1, con nuove funzionalità, un linguaggio ben supportato e la possibilità di creare fogli di stile separati per dispositivi portatili. Le specifiche CSS 3, in via di definizione, oltre a presentare nuove funzionalità dovrebbero correggere alcuni bug (errori di programma o di sistema) presenti nelle versioni precedenti.

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