Cultura digitale pubblica

Lessico del XXI Secolo (2012)

cultura digitale pubblica


cultura digitale pùbblica locuz. sost. f. – Corpo delle conoscenze di natura digitale, patrimonio di un pubblico generalizzato, la cui accessibilità è strettamente connessa allo stato di pervasività della tecnologia nella società attuale. L’evoluzione del concetto di cultura digitale segue inevitabilmente il progresso dei mezzi di comunicazione in cui tale cultura si sviluppa nonché la diffusione dell’uso di Internet e di alcune sue applicazioni quali le reti sociali (v. ). Durante gli anni Novanta del 20° sec. la cultura digitale è stata dominio di un pubblico piuttosto specializzato composto di professionisti del settore e di altri utenti tra cui studenti, i cosiddetti , gli e chiunque avesse non solo le competenze ma anche la possibilità fisica di accedere ad apparecchiature informatiche possibilmente connesse alla rete. A partire dall’avvento del personal computer e dell’accesso distribuito alla banda larga, si è gradualmente assistito all’allargamento della base di produzione e fruizione di contenuti digitali soprattutto nella loro disponibilità online. Fondamentale rispetto a questo tema è l’alfabetizzazione informatica della società (v. ), quale politica diretta a superare le barriere tecnologiche e assicurare la fruizione di contenuti a un esteso bacino di utenza (v. ). Altro aspetto importante è l’obsolescenza digitale e la connessa necessità di preservare l’accessibilità ai diversi formati nel tempo, soprattutto in relazione ai dati born-digital, cioè nativi in formato elettronico: il superamento tecnologico del formato o del supporto in cui l’informazione è incorporata potrebbe infatti comportare la sua inaccessibilità in un momento storico diverso, situazione la cui proiezione estrema è a volte descritta come digital dark age o medioevo digitale, in reazione al quale si promuove l’utilizzo di standard nella produzione e archiviazione dei contenuti (v. ). Diverse iniziative, tra cui Google books ed Europeana, sono attualmente orientate verso la migrazione in formato digitale del patrimonio culturale e storico ritenuto di particolare rilevanza, attraverso programmi, pubblici o privati, di digitalizzazione di materiali appartenenti a musei, enti culturali, archivi, biblioteche e collezioni.