De Foe ‹dë fóu› (o Defoe), Daniel. - Poligrafo e romanziere (Londra 1660 circa - ivi 1731). Fu dapprima commerciante, ma le speculazioni sfortunate e la passione per la politica e la letteratura lo condussero al fallimento (1692). Entrato in contatto col governo e col re Guglielmo III, si dedicò all'attività politica, scrivendo Essay on projects (1698) e The true-born Englishman (1701) e non esitando a farsi informatore segreto. Morto Guglielmo, il De F. fu perseguitato per un libello, The shortest way with the dissenters (1702), arrestato e condannato alla prigione e alla berlina (che gli fossero mozzate le orecchie è mera leggenda). Il ministro R. Harley ne ottenne la scarcerazione (1704) e gli fornì i fondi necessarî per il giornaleThe Review (17 febbr. 1704 - 11 giugno 1713) interamente redatto dal De F., che dedicò una rubrica, lo "scandal club", a discussioni di morale e di costume, modello dei saggi del Tatler e dello Spectator. Rientrato nell'intrigo politico e nel servizio segreto, viaggiò in Inghilterra e in Scozia sotto apparenza di commerciante. La sua carriera letteraria cominciò tardi, con The life/">life and strange surprising adventures of Robinson Crusoe (1719), ispirato al racconto delle avventure del marinaio Alexander Selkirk. L'immediato vastissimo successo fece scrivere al De F. l'anno stesso Farther adventures, poi (1720) Serious reflexions, che ebbero minor successo. Da allora egli si dedicò alla composizione di romanzi d'avventure che scriveva rapidamente senza poi correggerli. Così scrisse Memoirs of a Cavalier e Captain Singleton (1720); The fortunes and misfortunes oå the famous Moll Flanders, autobiografia d'una ladra e prostituta, A journal of the Plague Year, descrizione della peste di Londra del 1665; The history of colonel Jack, storia di un borsaiuolo che finisce onorevolmente, tutti nel 1722; The fortunate mistress (Lady Roxana), e A new voyage round the world (1724); The complete English tradesman (1725); A tour through the whole island of Great Britain (1724-27 in 3 voll.); scrisse anche di occultismo: The political history of the devil e A system of magic (1726). Sono poi da aggiungere molti opuscoli e libri su questioni di economia, commercio, morale, ecc. Scrittore estemporaneo, il De F. non si preoccupa di coordinare e armonizzare motivi contrastanti: professa rigidi principî puritani ma agisce in modo tutt'altro che esemplare; nell'opera attribuisce ai personaggi sentimenti e considerazioni etiche in pieno contrasto con le loro azioni. Ma l'aderenza alla realtà, conferendo un potente sapore d'esperienza vissuta, redime quel che vi è di sciatto, mal costruito e superfluo. Il Crusoe è l'opera più popolare del De F., e ha avuto enorme influenza in tutte le letterature (per es. sul Rousseau), ma alcune parti del Journal of the Plague Year e soprattutto Lady Roxana e Moll Flanders sono il meglio di tutta la sua opera.
Giornalista e romanziere inglese (Londra 1660 ca. - ivi 1731). Autore di importanti romanzi, ha scritto diversi saggi di natura politica ed economica, tra cui: An esssay upon projects (1697), che affronta temi riguardanti le procedure fallimentari, l’educazione femminile e l’opportunità di istituire ...
L'inventore dell'eroe borghese
Vissuto tra il Seicento e il Settecento, lo scrittore britannico Daniel De Foe è autore di romanzi che segnano una svolta nella storia letteraria: con Robinson Crusoe e Moll Flanders nasce una narrativa di tipo moderno che propone l'esperienza dell'uomo borghese come ...
Poligrafo e romanziere, nato a Londra (probabilmente nel settembre 1660), morto ivi il 26 aprile 1731. Suo padre, James Foe (Daniel cominciò ad adottare il prefisso "De" per la prima volta, pare, nel 1695) fu fabbricante di candele e poi beccaio; era membro della setta dei Battisti. Daniel venne educato ...
de ‹dé› prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune, per es., nel...
‹dé› [dal lat. de, de-]. – 1. Prefisso, soprattutto verbale, che si trova in molte voci di derivazione latina, nelle quali indica ora allontanamento (per es. deviare, deportare), ora abbassamento o movimento dall’alto in basso (per es. degradare, deprimere,...