AUBER, Daniel-François-Esprit

Enciclopedia Italiana (1930)

AUBER, Daniel-François-Esprit

Henry Prunières

Nacque a Caen il 29 gennaio 1782 da famiglia parigina. Suo padre, editore di stampe, era amantissimo di musica. Destinato al commercio, studiò la musica per suo diletto e si divertì a comporre romanze secondo il gusto del tempo, che ebbero grande successo nei salotti. Dopo un breve soggiorno in Inghilterra, si diede con ardore alla composizione. Nel 1805 una compagnia di dilettanti rappresentò la sua piccola opera buffa L'erreur d'un moment, e poco dopo il celebre violinista Mazas fece applaudire il suo Concerto per violino. Decise allora di dedicarsi alla musica, e, conscio dell'insufficienza della sua tecnica, ricominciò a 25 anni tutti i suoi studî musicali sotto la severa direzione del Cherubini.

Acquistò così un'eleganza e una purezza di stile che si può ammirare in tutti i suoi spartiti, anche nei meno perfetti. Le sue prime opere buffe, Le séjour militaire (1813), Emma (1821), ecc., mancano di brio e di vita, qualità che risplenderanno invece nelle opere scritte dopo il 1824, sotto l'influenza del Rossini. Questa influenza venne per fortuna a controbilanciare l'ideale di purismo accademico inculcatogli dal Cherubini. L'Auber fu affascinato dal Rossini, fino al punto di voler distruggere tutto ciò che aveva scritto prima; e ne subì soprattutto l'influenza morale. Ciò nonostante l'Auber resta essenzialmente francese; non si lascia mai vincere dalla franca comicità, nella quale eccelle il Rossini. La sua musica è d'una gaiezza temperata e d'uno spirito scintillante. Le maåon, nel 1825, segna il primo dei suoi grandi successi. Nel 1826, con La muta di Portici, crea il primo modello del grand opéra francese, ove si fondono armonizzandosi l'opera italiana del Rossini, l'opera tedesca di Weber e il dramma lirico francese di Méhul. L'anno seguente Rossini consacrerà l'avvento di questa nuova forma drammatica con il suo Guglielmo Tell. La produzione drammatica dell'Auber è grandissima e comprende 40 opere fra serie e buffe, delle quali sono da citare Fra Diavolo (1830), Le cheval de bronze (1835), Le domino noir (1837), Les diamants de la Couronne (1841), Haydée (1847). La finezza di stile e il senso della scena brillano in queste composizioni. La maggior parte di esse è scritta su libretti dello Scribe, il quale era legato da sincera amicizia a Auber fin dal 1824 e restò suo collaboratore per quarant'anni.

La vita dell'Auber si svolse tutta a Parigi, che egli non volle abbandonare neppure nei mesi d'estate. Perfetto uomo di mondo, brillante conversatore, non cessò fino alla tarda età di frequentare i salotti, vestito sempre con ricercatezza, galante con le signore, sempre pronto a motti arguti.

Nominato membro dell'Istituto nel 1829, divenne nel 1839 direttore dei concerti alla Corte e successe nel 1842 al Cherubini come direttore del conservatorio.

Morì nonagenario il 12 maggio 1871 durante la Comune. Le sue esequie furono celebrate soltanto dopo la fine della guerra civile. Si sa che Rossini tenne in grande stima le opere dell'Auber. Un giorno che qualcuno derise davanti a lui quella "piccola musica", Rossini esclamò: "Piccola musica, sì, ma di un musicista grande". Wagner ammirò assai La muta di Portici e, secondo l'affermazione di Hans Richter, considerava l'autore di essa come un grande musicista.

Bibl.: A. Pougin, Auber, ses commencements, les origines de sa carrière, Parigi 1873; A. Kohut, Auber (Musiker-Biographien, XVII), Lipsia 1895; Ch. Malherbe, Auber, biographie critique (Les musiciens célèbres), Parigi 1911. V. anche R. Wagner, Gesammelte Schriften, IX, Lipsia 1887-88.

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