DeVITO, Danny

Enciclopedia del Cinema (2003)

DeVito, Danny (propr. Danny Michael)

Roy Menarini

Attore, regista e produttore statunitense, nato a Neptune (New Jersey) il 17 novembre 1944. Fisico basso e tarchiato, viso fortemente caratterizzato, DeV., dotato di una vasta gamma espressiva, si è distinto sia nel registro comico sia in quello drammatico e ha saputo raccontare un'America arrivista e senza scrupoli, interpretando personaggi grintosi e ambigui, spesso un po' meschini. Ha raggiunto ottimi risultati con la drammatica interpretazione del Pinguino in Batman returns (1992; Batman ‒ Il ritorno) diretto da Tim Burton e quella perfettamente calibrata del giornalista scandalistico Sid Hudgens in L.A. confidential (1997) di Curtis Hanson. Dal 1987 è stato anche regista di opere diseguali ma sempre originali, tra le quali vale la pena ricordare almeno la cupa parodia hitchcockiana di Throw momma from the train (1987; Getta la mamma dal treno) e le commedie nere The war of the Roses (1989; La guerra dei Roses) e Death to Smoochy (2002; Eliminate Smoochy). Dopo aver studiato recitazione presso la New York's American Academy of Dramatic Arts, DeV. iniziò una lunga gavetta, interpretando piccoli ma significativi ruoli come quello di Martini in One flew over the cuckoo's nest (1975; Qualcuno volò sul nido del cuculo) di Milos Forman. La fama giunse alcuni anni più tardi grazie alla serie televisiva Taxi, andata in onda dal 1978 al 1983. Ritornato al cinema con Romancing the stone (1984; All'inseguimento della pietra verde) di Robert Zemeckis e The jewel of the Nile (1985; Il gioiello del Nilo) di Lewis Teague, DeV. si è limitato a fare da spalla ai più celebri protagonisti Michael Douglas e Kathleen Turner; ma già nei seguenti Ruthless people (1986; Per favore, ammazzatemi mia moglie) di Jim Abrahams e David e Jerry Zucker e Tin men (1986; Tin men ‒ Due imbroglioni con signora) di Barry Levinson ha dato l'impressione di essere a proprio agio nella commedia nera, grazie a un'insospettata vena di brillante crudeltà. Dopo la commedia Twins (1988; I gemelli) di Ivan Reitman, dove veniva affiancato dal 'gigante' Arnold Schwarzenegger, DeV. ha diretto e interpretato lo sfortunato Hoffa (1992; Hoffa ‒ Santo o mafioso?), problematico ritratto di Jimmy Hoffa, discusso capo del sindacato statunitense degli autotrasportatori tra la fine degli anni Trenta e gli anni Cinquanta. Ha poi impersonato un dottore alle prese con un esperimento genetico in Junior (1994) di Reitman, l'egocentrica star del cinema Martin 'Shorty' Weir nella commedia gangsteristica Get Shorty (1996) di Barry Sonnenfeld e un giocatore d'azzardo in Mars attacks! (1996) di Burton. Sul finire degli anni Novanta DeV. si è orientato su interpretazioni drammatiche, con The rainmaker (1997; L'uomo della pioggia) diretto da Francis Ford Coppola, The virgin suicides (2000; Il giardino delle vergini suicide) di Sofia Coppola, e soprattutto Man on the Moon (1999) di Forman, biografia del comico Andy Kaufman del quale DeV. era diventato amico ai tempi della sit-com televisiva Taxi. Con Heist (2001) di David Mamet si è invece cimentato nel noir d'autore. Fondata nel 1992 la casa di produzione Jersey Films, ha dimostrato, con questa attività, interesse per progetti apparentemente lontani dalle proprie corde, anche se scelti con una certa lungimiranza. È stato produttore esecutivo di successi quali Pulp fiction (1994) di Quentin Tarantino, Gattaca (1997; Gattaca ‒ La porta dell'universo) di Andrew Niccol ed Erin Brockovich (2000; Erin Brockovich ‒ Forte come la verità) di Steven Soderbergh, oltre che finanziatore di sé stesso in Matilda (1996; Matilda 6 mitica), una inquietante favola per bambini ispirata a un romanzo di R. Dahl.

Bibliografia

M. Elia, Danny DeVito, in "Séquences", 1992, 159-160, pp. 30-31; D. Michiels, Get shorty, get angry, in "Films & televisie", 1996, 476, pp. 8-9.

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