danza Insieme ritmico di movimenti successivi, di una parte o di tutto il corpo, eseguiti secondo uno schema individuale o un’azione concertata nel complesso; in genere è associata a un testo musicale ma talvolta è priva di accompagnamento musicale e appoggiata a un ritmo che è quello della d. stessa.
1. La d. come espressione presso i popoli di interesse etnologico
Presso i popoli di interesse etnologico, la d. accompagna le manifestazioni più varie della vita sociale, coinvolgendo nella sua esecuzione singoli individui o interi gruppi e assumendo forme tra loro diversissime. Si va dall’esecuzione di frenetici movimenti che interessano tutte le parti del corpo, come nelle d. guerresche dei Maori, alla ripetizione di piccoli gesti accennati con testa, mani e piedi, fino alle d. sedute dei Polinesiani. La d. è di solito un fatto pubblico, cui partecipano, in veste di attori o di semplici spettatori, tutti i membri del gruppo, l’unità del quale essa contribuisce ad affermare e rinsaldare. Non di rado la d. accompagna lo svolgimento di riti di passaggio (pubertà, iniziazione, matrimonio, morte), nei quali mira a sancire, attraverso la prestazione rituale collettiva, il passaggio di status degli interessati. Nel corso delle cerimonie religiose la d. può di volta in volta rivestire il carattere di rappresentazione di eventi mitici, imitazione di atti sacrificali, espressione di devozione e di preghiera ecc. In tali circostanze è frequente che venga eseguita da gruppi specializzati e si accompagni all’impiego di particolari strumenti, vesti e acconciature, pitture corporali, maschere e travestimenti. Nelle d. a carattere magico, ancor più che in quelle a sfondo religioso, fondamentale importanza assume inoltre l’esatta esecuzione dei gesti e delle figure prescritti dalla tradizione, tanto che un’infrazione alla norma può irrimediabilmente compromettere l’esito prefisso. Tra i popoli cacciatori spesso si eseguono d. in cui vengono mimati i movimenti della selvaggina e le fasi della battuta di caccia. Le d. guerresche infondono nei danzatori uno stato di esaltazione che ne accresce la solidarietà interna e l’aggressività verso i nemici. Famosa a tal proposito è la d. degli spettri (ghost dance), nata alla fine del 19° sec. tra gli Indiani delle Pianure, che si credeva potesse riportare in vita i guerrieri uccisi e rendere invulnerabili quelli che la eseguivano.
2. Storia della d. in Occidente
2.1 AntichitàTra i Greci e i Romani restano tracce del valore sacrale e magico che la d. ha presso i popoli primitivi. All’età eroica i Greci facevano risalire l’origine delle d. cicliche e delle pirriche. Le prime erano balli a girotondo in cui i danzatori o le danzatrici si tenevano uniti in vario modo: inventore di tale genere di d. sarebbe stato
Presso i Romani, popolo guerriero, le d. sono di armati: caratteristica è la d. dei Salii i quali danzando percuotevano i sacri ancili con delle aste, uso analogo a quello cretese dei coribanti. In tempi storici, le altre d. risentono dell’influenza greca e anche nel teatro comico l’abbandono dei tipi italici per le ricostruzioni di ambiente greco portò all’imitazione delle d. greche. Anche il mimo negli ultimi tempi repubblicani e in età imperiale si allontanò dalla tradizione italica e fu eseguito da un solo attore che rappresentava con la d. i momenti salienti della vicenda. Dal mimo si giunse al pantomimo, in cui accanto all’attore principale vi erano altri esecutori che eseguivano d. variate, individuali e collettive. Questo genere teatrale ebbe gran voga nei primi tre secoli dell’Impero finché per influenza del cristianesimo rapidamente decadde.
2.2 Medioevo ed
Nuovi valori si prepararono alla fine del 19° sec. con la rivolta di
Nella più grande varietà di modi e forme, la d. moderna si è venuta sviluppando in America dove il grande insegnamento della scuola russa si è diffuso per merito soprattutto di Balanchine. Peraltro la fecondità della American modern dance sta nelle sue stesse origini, le quali vanno ravvisate nell’incontro felice di tre elementi eterogenei: la grande lezione di I. Duncan, l’influenza teorica della scuola espressionistica della
In Europa, in particolar modo in
Non meno ricca di esiti artistici è stata l’evoluzione della modern dance americana a partire dalla già nominata Denishawn School, dalle teorie di
Per la d. macabra in arte ➔ morte.
D. delle arterie Segno clinico d’insufficienza delle valvole aortiche rappresentato da un’abnorme vivacità delle arterie visibili: temporali, carotidi, pedidie ecc.
D. ilareSegno radioscopico caratteristico dell’arteriosclerosi dell’arteria polmonare, costituito da una esagerata pulsatilità dell’arco medio del profilo sinistro del cuore; tale arco è formato dal cono arterioso e dal tronco dell’arteria polmonare.