Milhaud ‹mii̯ó›, Darius. - Musicista (Aix-en-Provence 1892 - Ginevra1974). Studiò al conservatorio di Parigi con A. Gédalge, Ch. Widor e V. d'Indy. Intorno al 1920 cominciò ad affermare le proprie possibilità musicali e si strinse con altri cinque compositori nel cosiddetto Gruppo dei sei. Fecondissimo quanto abile, ha scritto, in ogni genere e forma, musica caratterizzata tecnicamente dalla politonalità ed esteticamente da un vago sentimentalismo, talvolta molle, compiaciuto di brevi frasi melodiche in ritmi di barcarola, o da potenti batterie d'accordi sotto declamazioni vocali. Tra i suoi lavori, notevoli sono specialmente le opere Les malheurs d'Orphée (1926), Le pauvre matelot (1927), Christophe Colomb (1930), David (1954); i balletti L'homme et son désir (1921), La création du monde (1923), Salade (1924); le musiche di scena per il Protée di P. Claudel, quelle per l'Orestiade di Eschilo; la Suite provençale (1936) e Saudades do Brasil (1920-21); 11 sinfonie, oltre moltissime altre pagine per orchestra, per canto, per pianoforte a 2 e (Scaramouche) a 4 mani.
Compositore, nato il 4 settembre 1892 a Aix in Provenza da antica famiglia israelita. Compiuti gli studî al conservatorio di Parigi con A. Gédalge e C.M. Widor, si recò al Brasile come segretario di Paul Claudel, e da questo viaggio riportò profonde impressioni. Le sue prime composizioni, La brebis ...