Lawrence, David Herbert. - Scrittore inglese (Eastwood, Nottinghamshire, 1885 - Vence, Varo, 1930). In polemica con il puritanesimo, il cristianesimo, gli ideali democratici e la psicanalisi (sebbene abbia saputo valersene non poco per la sua ricerca), vagheggiò una condizione ideale di mistica comunione con l'universo, un impossibile ritorno alla semplicità primitiva, finendo col cadere in un moralismo di tipo particolare, avverso alle varie forme di decadentismo di fine secolo. Convinto del valore del proprio messaggio, che si può accostare al naturalismo mistico di J.-J. Rousseau, con illuminazioni balenanti che richiamano
VitaL'antagonismo tra i genitori, determinato dalle diverse condizioni sociali, fu esperienza dominante della sua adolescenza che si rifletté con varie sfumature nei personaggi dei suoi romanzi. Minato dalla tisi ancora ventenne, visse lontano dall'Inghilterra, specie in
OpereEsordì con i romanzi: The white peacock (1911), The trespasser (1912) e il già citato Sons and lovers, il più scopertamente autobiografico. Delle altre sue opere si ricordano tra i romanzi: Aaron's Rod (1922), Kangaroo (1923), The Ladybird (1923), The woman who rode away (1925), St. Mawr (1925), The plumed serpent (1926). L. fu inoltre autore di libri di viaggio, quali Twilight in Italy (1916), Sea and Sardinia (1921), Mornings in Mexico (1927), Etruscan places (post., 1932). Tra le raccolte poetiche occorre segnalare: Love poems/">poems and others (1913), Amores (1916), Birds, beasts and flowers (1923). Interessante anche la sua produzione saggistica, all'interno della quale vanno ricordati gli studi di psicologia Psychoanalysis and the unconscious (1921), Fantasia of the unconscious (1922), i saggi critici Studies in classic american literature (1924), di particolare rilevanza, e testi dedicati alle proprie ideologie, come Apocalypse (post., 1932). L. tradusse da novellieri italiani e da Verga; pregevoli anche le Letters (post., 1932).