Lynch, David

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Regista cinematografico statunitense (n. Missoula, Montana, 1946). Dopo aver studiato pittura, realizzò cortometraggi sperimentali. Con il primo film, Eraserhead (1977), rivelò un talento visionario nel rappresentare le situazioni allucinate e i personaggi deformi che, in varie sfumature, ricorrono nelle opere successive: The elephant man (1980); Dune (1984); Blue velvet (1986); Wild at heart (Cuore selvaggio, 1990); Twin Peaks. Fire walks with me (1992; già fortunata serie televisiva, 1990). Le atmosfere oniriche, l'annullamento dello spazio e del tempo, il rapporto di attrazione-repulsione tra i sessi emergono anche in Lost highway (1996) e, in misura minore, in The straight story (1999) e in Mullholland drive (2001), che gli è valso il premio per la regia al Festival di Cannes. Nel 2006 ha diretto Inland empire; nello stesso anno gli è stato conferito il Leone d'oro alla carriera alla 63a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. L. ha realizzato anche varie serie televisive, quali On the air (1992) e Hotel room (1993), e in anni più recenti ha girato alcuni cortometraggi, tra i quali occorre segnalare Darkened room (2002), Boat (2007), Lady Blue Shangai (2010) e The 3 Rs (2011). Nel 2011 ha esordito nel campo musicale pubblicando l'album Crazy clown time, cui nel 2013 ha fatto seguito The big dream. Nel 2017 ha diretto il sequel di Twin Peaks e gli è stato assegnato il Premio alla carriera alla Festa del Cinema di Roma, mentre è del 2019 il conferimento dell'Oscar alla carriera.

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