Decontribuire

NEOLOGISMI (2018)

decontribuire


v. tr. Ridurre o eliminare i contributi versati dal datore di lavoro per il salario di un dipendente.

• «È un momento magico che va sfruttato: i sindacati s’impegnino ad una minore litigiosità e alla maggiore produttività, le aziende a spartire i frutti della maggiore ricchezza che ne deriverà e il governo punti a defiscalizzare e decontribuire. Se così sarà potremo realizzare cose buone per tutti: più salario netto e più crescita. Poi le strade per conseguire l’obiettivo le troveremo assieme, l’importante è agire in fretta» (Alberto Bombassei intervistato da Luisa Grion, Repubblica, 11 gennaio 2008, p. 2) • Il cammino dunque è più lungo del previsto. La promessa riduzione dell’Irap, almeno sul lavoro, è rimasta nel dimenticatoio mentre qualcosa è stato mantenuto nel detassare e decontribuire gli straordinari e gli accordi di secondo livello. (Roberto Bagnoli, Corriere della sera, 17 agosto 2012, p. 8, Primo piano) • Lavoro e produttività. Detassare/decontribuire il salario di produttività in via strutturale. Favorire le assunzioni eliminando le rigidità introdotte dalla legge Fornero e varare una riforma complessiva delle politiche attive e degli ammortizzatori sociali. (Sole 24 Ore, 23 febbraio 2014, p. 1, Prima pagina).

- Derivato dal v. intr. contribuire con l’aggiunta del prefisso de-.

- Già attestato nell’Unità del 9 gennaio 1999, p. 15, L’Economia (Cesare Damiano intervistato da Giovanni Laccabo).

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