CIDONE, Demetrio

Enciclopedia Italiana (1931)

CIDONE, Demetrio

Giuseppe CAMMELLI

Scrittore greco, nato a Tessalonica, sembra fra il 1315 e il 1325; morto alla fine del 1399 o al principio del 1400. Studiò retorica con Nilo Cabasila. Col trionfo di Cantacuzeno (1347), Demetrio prese posizione stabile a corte; all'abdicazione del Cantacuzeno (1355) visse qualche tempo lontano dalla corte e si ha ricordo d'un suo soggiorno in Italia; riprese il suo posto di segretario imperiale prima del 1369, anno in cui accompagnò Giovanni V nel suo viaggio a Roma. Tornato nel 1370, non riapparve in Italia che assai più tardi; fu assente dalla corte sotto il regno dell'imperatore Andronico (1376-1379), vi rientrò col ritorno di Giovanni V, ma poco dopo il 1383 si ritirò a vita privata. Morto Giovanni V (1391), Manuele II lo volle ancora con sé. Nel 1395 fu ancora una volta a Venezia, con Manuele Crisolora.

D. C. è uno dei personaggi più celebri del tempo dei Paleologi: si adoperò a stringere legami tra Bisanzio e gli stati occidentali: amico dei nostri umanisti, diffuse, fra i primi, la cultura greca in Italia; col fratello Procoro, avversò accanitamente i Palamiti; convertitosi alla chiesa romana, collaborò al tentativo di riunione delle due chiese; con numerose traduzioni diffuse in Grecia la teologia occidentale; nutrito di classicità, fu uno dei migliori scrittori bizantini del sec. XIV. Le sue opere, molte delle quali ancora inedite, sono numerosissime, sacre e profane, filosofiche, teologiche, polemiche, retoriche; lasciò anche un ricco epistolario (447 lettere).

Edizioni: Migne, Patrologia Graeca, CIX, coll. 637-652: Monodia per i morti di Tessalonica ; CLIV, coll. 836-864: Contro Palama; coll. 961-1008: Esortazione ai Romani; coll. 1009-1036: Altra esortazione ai Romani per Gallipoli; CLI, coll. 1283-1301: Lettera a Barlaam (solo nel testo latino); J.-F. Boissonade, Anecdota graeca nova, Parigi 1844, pp. 249-326: 37 lettere; H. Deckelmann, Demetrii Cydonii de contemnenda morte, Lipsia 1901; G. Cammelli, in Byz. Neugr. Jahrb., 1922, p. 67-76; 1923, pp. 77-83: 1924, pp. 282-295: due orazioni a Cantacuzeno e una a Giovanni Paleologo; id., Démétrius Cydonès, Correspondance, Parigi 1930 (biografia, studio sui codici, testo di 50 lettere inedite, catalogo dell'intero epistolario, ecc.). Dei molti codici che contengono opere ancora inedite ricordiamo solo: Vat. gr. 1924 (traduzione della Somma contro i Gentili); Vat. gr. 604 (omelia sull'Annunciazione), Monac. gr. 156 e 157 (un trattato sulla Processione dello Spirito Santo, in 42 cap.: quello pubblicato dal Migne, T. CLIV, pp. 864-958 non è di Demetrio); Vat. gr. 1102 (una specie di apologia che il C. rivolge ai compatriotti riguardante le sue idee e la sua conversione).

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata

TAG

Giovanni paleologo

Manuele crisolora

Nilo cabasila

Tessalonica

Paleologi