Desistere

Enciclopedia Dantesca (1970)

desistere

Andrea Mariani

Unico esempio in Pd XXX 31 ma or convien che mio seguir desista / più dietro a sua bellezza, poetando, ove ha il senso attuale di " rinunciare " (in questo caso, a un'ulteriore descrizione).

Il verbo è in una costruzione che può essere variamente interpretata, né i commentatori più antichi offrono indizi sicuri per la soluzione del problema: Benvenuto si limita a spiegare desista con " cesset ", e Buti con " si rimagna ". Il Daniello interpreta: " gli convenia desister e lasciar di più seguir poetando " (e con lui il Venturi, il Lombardi, l'Andreoli, il Sapegno, ecc.), dando così al verbo valore transitivo. Tale interpretazione è accolta anche dal Porena, in alternativa, però, con un'altra: " Se invece si fa seguire soggetto di desista, usato, com'è più naturale, intransitivamente, spiegheremo: ‛ ma qui conviene che il mio seguire appresso alla bellezza di Beatrice desista dal poetare ecc. ' (desista poetando presuppone la costruzione ammessa ‛ desistere nel ' invece che ‛ desistere dal '). Ma il paragone con l'artista è più naturale sia fatto della propria persona anziché dell'astratto seguire ".