DHARMAŚĀSTRA

Enciclopedia Italiana (1931)

DHARMAŚĀSTRA (da dharma, per cui v. sopra e śāstra "trattato, esposizione")

Vittorio Rocca

Nella storia del diritto che nell'India come tutto, ha il suo fondamento nella rivelazione (śruti) dei libri sacri (Veda), è necessario attribuire un posto d'eccezione ai trattati del dharma che vanno considerati come indici d'un nuovo indirizzo scientifico nello studio della legge.

Con i dharmaśāstra comincia infatti la vera trattazione metodica del dharma, ammassato prima senza ordine e quasi caoticamente in opere, misto di prosa e di poesia, che l'esponevano per mezzo d'aforismi (sūtra) concisi e perciò oscuri, tanto da riuscire spesso pochissimo intelligibili, e da sembrare appigli più che altro mnemonici.

I dharmaśāstra, al contrario dei precedenti dharmasūtra, raccolgono invece le leggi sante in capitoli appositi, e poi, in un periodo successivo, le spartiscono in tre grandi sezioni che riguardano i doveri religiosi e civili dell'uomo in quanto fa parte della società aria, e le penitenze che costituiscono la via migliore alla perfezione suprema. Ormai alla rivelazione s'è affiancata la tradizione (smṛti) che formula le regole desunte dai costumi e dalla condotta dei santi conoscitori del Veda: l'elemento umano s'afferma così accanto a quello divino, e dalla loro unione sorgono le opere poetiche sul dharma, le smṛti versificate, che è quanto dire esattamente i dharmaśāstra, emanazione delle varie scuole vediche, e che poi, a seconda della loro importanza e credito, uscirono fuori dall'angusta cerchia nella quale erano nati.

Molti di questi testi sono già stati editi da tempo; altri se ne pubblicano man mano; di parecchi si conosce solo il nome, ma probabilmente potrebbero essere tutti ricostituiti, servendosi delle numerose citazioni che se ne trovano nei digesti; e non mancano esempî di cultori del diritto indiano che si siano dedicati con pazienza lodevole a lavoro di tal genere. I dharmaśāstra più famosi, l'autorità dei quali dura ancora nell'India, sono quelli di Manu, di Yajñavalkya, di Nārada e di Bṛhaspati.

Bibl.: M. Winternitz, Geschichte der indischen Litteratur, III, Lipsia 1909; A. Macdonell, A history of Sanskrit Literature, Londra 1913; L. Schröder, Indiens Kultur und Litteratur in historischer Entwicklung, Lipsia 1887; Golāpchandra Sarkǎr, Hindu law, Calcutta 1903.

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