FISCHER-DIESKAU, Dietrich

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

FISCHER-DIESKAU, Dietrich

Federico Pirani

Baritono tedesco, nato a Berlino il 28 maggio 1925. Considerato uno dei maggiori protagonisti della scena musicale del 20° sec., F.-D. è apprezzato soprattutto per le sue insuperate interpretazioni del repertorio liederistico tedesco.

Ha compiuto gli studi a Berlino con G.A. Walter e H. Weissenborn. Nel 1947 ha effettuato la prima delle numerose registrazioni del ciclo di Lieder Winterreise di F. Schubert, debuttando inoltre come solista a Friburgo in Ein deutsches Requiem di J. Brahms. Il suo primo impegno in teatro risale al 1948, nel ruolo di Rodrigo nel Don Carlos di G. Verdi alla Städtische Oper di Berlino. Icentri principali della sua intensissima carriera sono stati, oltre a Berlino (Deutsche Oper), Monaco di Baviera (Bayerische Staatsoper) e Vienna (Staatsoper, presso la quale è stato dal 1957 membro della compagnia stabile). Nel 1950 ha cantato alla Scala e l'anno seguente ha debuttato a Londra in A mass of life di F. Delius sotto la direzione di T. Beecham. Dall'inizio degli anni Cinquanta fu ospite consueto del Festival di Salisburgo, dove si è esibito per la prima volta nel 1952 in un concerto diretto da W. Furtwängler, vi ha più volte interpretato i ruoli mozartiani del Conte in Le nozze di Figaro e di Don Alfonso in Così fan tutte.Ha cantato inoltre ripetutamente ai festival di Lucerna, Edimburgo e Glyndebourne. Ha esordito al Festival wagneriano di Bayreuth nel ruolo di Wolfram in Tannhäuser, interpretandovi successivamente l'Araldo (Lohengrin), Amfortas (Parsifal), Kothner (Die Meistersinger von Nürnberg).

Nel 1965 ha debuttato al Covent Garden di Londra come Mandryka - una delle sue migliori caratterizzazioni - in Arabella di R. Strauss, cimentandosi nello stesso teatro ancora nel 1967 in un contrastato Falstaff di Verdi. Tra gli altri ruoli di rilievo, ricordiamo quello di Hans Sachs, protagonista nei Meistersinger (Berlino, 1975-76), e quelli di Mathis der Maler (P. Hindemith), di Wozzeck (A.Berg) e di Onegin (P.J. Ôajkovskij).

La sua grande versatilità interpretativa e una particolare attenzione al linguaggio contemporaneo hanno portato F.-D. a cimentarsi in numerose prime esecuzioni, tra cui si ricordano Der Sturm di F. Martin (Vienna, 1956), Elegie für junge Liebende di H.W. Henze (Schwetzingen, 1961), il War Requiem di B. Britten (Coventry, 1962), Lear di A. Reimann (Monaco, 1968), oltre alle prime assolute di lavori di S. Barber, B. Britten, F. Busoni, L. Dallapiccola, W. Lutosùawski, W. Rihm, I. Stravinskij, Isang Yun e altri.

Contemporaneamente all'attività concertistica e teatrale F.-D. ha effettuato l'incisione discografica di oltre 60 opere in veste di protagonista e dell'opera omnia vocale da camera e oratoriale dei più grandi compositori occidentali; di particolare rilievo l'incisione di tutti i Lieder per voce maschile di F. Schubert, R. Schumann e H. Wolf. Nel 1973 ha debuttato come direttore d'orchestra, e successivamente si è dedicato all'insegnamento presso l'Akademie der Künste e la Musikhochschule di Berlino. Tra i riconoscimenti ricevuti spiccano le lauree ad honorem della Oxford University e della Sorbonne di Parigi (1980), e la Légion d'honneur francese (1990).

La vastità del repertorio di F.-D. si basa in primo luogo sulle eccezionali potenzialità della sua voce; un'estensione di quasi tre ottave - dal mi grave al si naturale acuto - gli ha permesso di superare, come nel caso della Callas, le consuete classificazioni e tipologie vocali, e di realizzare con pienezza di mezzi tecnici ed espressivi la sua idea di vocalità 'globale', strettamente connessa con l'intenzionalità poetica degli autori, e capace di assumere colore chiaro o scuro, suoni aperti o coperti, emissioni fisse o sostenute dal vibrato. Alla magistrale tecnica si affiancano in F.-D. una dizione nitidissima (il suo italiano è considerato esemplare anche per i cantanti italiani), la piena padronanza del palcoscenico e un assoluto rigore professionale.

F.-D. ha inoltre pubblicato: Auf den Spuren der Schubert Lieder. Werden-Wesen-Wirkung (1972); Wagner und Nietzsche. Der Mystagoge und sein Abtrünniger (1974); Schubert. A biographical study of his songs (1976); Robert Schumann. Wort und Musik (1981); Töne sprechen, Worte klingen (1985); Nachklang, Ansichten und Erinnerungen (1987, autobiografia); Wenn Musik der Liebe Nahrung ist (1990); Weil nicht alle Blütenträume reiften (1991, su Reichardt); Fern die Klage des Fauns (1993, su Debussy); ha inoltre curato Texte deutscher Lieder. Ein Handbuch (1968).

Bibl.: F. Herzfeld, Dietrich Fischer-Dieskau, Berlin 1958; G. Moore, Am I too loud? Memoirs of an accompanist, London 1962; K.S. Whitton, Dietrich Fischer-Dieskau, mastersinger. A documentated study, London-New York 1981; W.E. Lewinsky, Dietrich Fischer-Dieskau, Mainz-München 1988; H.A. Neunzig, Dietrich Fischer-Dieskau: eine Biographie, Stuttgart 1995.

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