Dislipidemia

Dizionario di Medicina (2010)

dislipidemia


Alterazione della quantità dei lipidi del sangue e dei rapporti fra le varie frazioni che li compongono. Poiché le alterazioni consistono spesso in un aumento, è usato più comunemente il termine iperlipidemia.

Ruolo dei lipidi

I lipidi sono presenti in tutti gli organismi animali e vegetali e sono dotati di molteplici funzioni. I grassi si trovano come materiale di riserva nel tessuto adiposo degli animali e nei semi delle piante; i fosfolipidi sono componenti essenziali di tutte le membrane cellulari e subcellulari, cui contribuiscono a fornire una permeabilità selettiva; le cere sono presenti con funzione protettiva nei vegetali e negli insetti; ai terpeni fanno capo alcune vitamine (A, E, K) e agli steroidi appartengono altre sostanze di interesse biologico (colesterolo, acidi biliari, alcune vitamine, ormoni). Dal punto di vista alimentare, i lipidi rappresentano una fonte di potere energetico all’incirca doppio (a parità di massa) di quello dei carboidrati e delle proteine e costituiscono il veicolo per l’introduzione di vitamine, nonché la fonte degli acidi grassi essenziali (linoleico, linolenico e arachidonico). La maggior parte dei lipidi alimentari è costituita dai trigliceridi

Danno biologico e dislipidemia

Nel sangue, essendo la sua composizione quella di una miscela idrosolubile, si trovano colesterolo e trigliceridi che, essendo non solubili, vengono trasportati in circolo con proteine plasmatiche specifiche, denominate lipoproteine Le lipoproteine sono le HDL (High Density Lipoproteins) cioè lipoproteine ad alta densità e le LDL (Low Density Lipoproteins) ovvero lipoproteine a bassa densità, che costituiscono le due varianti di colesterolo, nell’uso del linguaggio comune definiti come colesterolo ‘buono’ e colesterolo ‘cattivo’. Le HDL trasportano i grassi dalle arterie al fegato mentre le LDL tendono a facilitare la distribuzione dei grassi in periferia. I livelli di LDL consigliabili devono essere compresi fra 130 e 160 mg/dl, mentre i livelli di HDL devono essere superiori a 60-70 mg/dl. Valori di HDL inferiori a 35÷40 mg/dl sono associati ad aumentato rischio di aterosclerosi. Per valutare il vero rischio statistico dell’emergenza dell’aterosclerosi devono essere considerati altri parametri essenziali (età, sesso, fumo di sigaretta, obesità, ridotta attività fisica). Per la grande importanza medica ed economica le d. sono state studiate sotto i profili biochimico, genetico, clinico e immunologico. Sono emersi elementi importanti come alti valori di acido urico, incremento del fibrinogeno, aumento dell’aggregazione piastrinica, diabete mellito e familiarità per malattie cardiovascolari, quali componenti del danno biologico in corso di d. Una componente importante nell’ambito delle d. è dato dal valore plasmatico dei trigliceridi. Essi costituiscono una parte rilevante degli oli vegetali e del grasso animale. Risentono moltissimo delle abitudini dietetiche e dell’abuso di alcol, in genere correlato all’assunzione di un eccesso di calorie. Valori alti della trigliceridemia aumentano il rischio di infarto miocardico, ischemia e arteriosclerosi. Un loro eccesso può facilitare anche la pancreatite. Valori correlati a basso rischio di trigliceridemia nel sangue sono inferiori a 150 mg/dl.

Terapia

La terapia delle d. è complessa e si basa sull’adozione di adeguati stili di vita e il ricorso a due categori di farmaci: statine e fibrati.