Displasie

Dizionario di Medicina (2010)

displasie


Anomalie dello sviluppo del sistema nervoso o, con significato più attuale e preciso, alterazioni dello sviluppo corticale. Il termine è composto dal prefisso peggiorativo dis- e dal secondo elemento -plasia, che deriva dal greco plasis («formazione»), quindi significa grossolanamente «anomalia della formazione» o anche della «maturazione». La d. va pertanto differenziata dalla aplasia (mancato sviluppo), dalla ipoplasia (sviluppo quantitativamente ridotto), dalla iperplasia (proliferazione fisiologica aumentata), dalla anaplasia (dedifferenziazione), e dalla neoplasia (proliferazione anomala). È classicamente individuato un elevato numero di quadri malformativi displasici degli emisferi cerebrali, della corteccia cerebrale, del cervelletto, della corteccia cerebellare, del tronco cerebrale, del midollo spinale e dei vasi cerebrali. Poiché questi quadri malformativi sono molto eterogenei dal punto di vista eziologico e anatomopatologico, e spesso risultanti da meccanismi fisiopatologici fra loro molto diversi, il termine è oggi più frequentemente usato in riferimento a un gruppo eterogeneo di anomalie di formazione della corteccia cerebrale. Questa accezione poco specifica è stata ampiamente favorita dall’avvento della risonanza magnetica cerebrale, in grado di mostrare alterazioni sia dello sviluppo di scissure e circonvoluzioni, sia dello spessore della corteccia cerebrale, senza fornire tuttavia elementi certi relativamente alla loro base istologica. L’uso della risonanza magnetica cerebrale come indagine diagnostica routinaria, ormai da oltre venti anni, ha tuttavia consentito l’accumularsi di conoscenze inerenti le correlazioni fra neuroimmagini e anatomia patologica. Le conoscenze così raccolte hanno consentito la formulazione di una classificazione delle d. ora meglio definite come alterazioni dello sviluppo corticale. Le alterazioni dello sviluppo corticale sono state grossolanamente divise in tre categorie a seconda dell’epoca in cui si presume si sia espresso inizialmente il difetto che ne è la causa.

Displasie originanti durante le fasi precoci di proliferazione e specificazione cellulare

Queste forme danno origine a neuroni aberranti, descritti come dismorfici o citomegalici, e a cellule con caratteristiche immunoistochimiche intermedie fra neuroni e glia, chiamate, in ragione della loro mor­fologia globosa, cellule balloniformi. La normale laminazione corticale in sei strati è sempre compromessa, talvolta assente, ma le cellule balloniformi sono presenti solo in alcuni casi. Nella maggioranza dei soggetti con questo tipo di d. è coinvolta solo una regione circoscritta di un emisfero o di un lobo. La scoperta avviene nel corso di studi effettuati mediante risonanza magnetica cerebrale, dopo la comparsa di crisi epilettiche, generalmente nell’infanzia o in età giovanile. Questa forma è chiamata d. corticale focale architetturale, se è presente solo un’alterazione della laminazione, e citoarchitetturale se sono presenti anche cellule aberranti. In rari casi l’alterazione istopatologica può estendersi a un intero emisfero, che risulterà allora di volume aumentato. Questo quadro viene definito emimegaloencefalia e viene scoperto precocemente dopo la nascita, in quanto è responsabile di un deficit neurologico lateralizzato ben evidente e di crisi epilettiche frequenti. Le cause delle d. corticali focali non sono note: è stata ipotizzata un’alterazione genica, sotto forma di mosaicismo somatico, originata in epoca prenatale precoce e coinvolgente linee cellulari che hanno dato origine al distretto corticale coinvolto. Tuttavia fattori esogeni possono produrre alterazioni simili, come dimostrato dalla presenza di aree di d. corticale focale in prossimità di lesioni ischemiche postnatali precoci.

Disturbi di migrazione neuronale

Una migrazione neuronale alterata determina un alterato sviluppo della corteccia cerebrale, ugualmente definito d., con ispessimento della corteccia e irregolare distribuzione laminare dei neuroni, ma senza cellule aberranti. Le circonvoluzioni cerebrali sono grossolane e semplificate nella loro morfologia, aspetto definito pachigiria o, nei casi di estrema semplificazione della girazione corticale, lissencefalia. I neuroni che, a causa di una incompleta migrazione, non hanno raggiunto la loro destinazione finale nella corteccia, rimanendo distribuiti su un’area più estesa invece che raccogliersi in lamine, sono definiti eterotopici e stabiliscono connessioni improprie. Ne consegue un’alterazione generalizzata delle funzioni corticali con grave compromissione dello sviluppo neurologico e cognitivo. Talvolta aggregati neuronali eterotopici sono visibili a distanza dalla corteccia, raccogliendosi in noduli (eterotopia nodulare) più spesso in prossimità della parete dei ventricoli cerebrali o in lamine diffuse, in seno alla sostanza bianca (eterotopia laminare o, in alcuni casi, doppia corteccia). In questo caso si può parlare di d. corticale solo quando coesiste una alterazione della laminazione corticale, per lo più in relazione a un depauperamento della quantità dei neuroni che hanno raggiunto la corteccia. Le alterazioni della migrazione neuronale e le displasie corticali che ne conseguono sono quasi sempre geneticamente determinate. La maggioranza dei geni attualmente identificati agisce regolando la motilità cellulare o la secrezione cellulare di molecole segnale; in entrambi i casi è compromessa la capacità dei neuroni in migrazione di seguire il complesso programma che determina la loro destinazione finale.

Alterazioni della struttura laminare della corteccia

Queste forme sono per lo più di origine postmigratoria, sebbene una distinzione netta non sia sempre possibile. Il loro elemento caratteristico è uno sconvolgimento della architettura laminare a livello microscopico, cui può corrispondere, a livello macroscopico, un’alterazione della plicatura corticale con girazione anomala e fusione di giri corticali. La forma più comune è definita polimicrogiria (➔) in quanto caratterizzata da un numero incrementato di giri (poli) di dimensioni molto ridotte (micro), che rivelano una perdita di laminazione. I disturbi della organizzazione corticale sono causati da vari fattori che agiscono in epoca prenatale: ischemie, infezioni o assunzione materna di sostanze tossiche. Sono stati tuttavia identificati anche fattori genetici in grado di interferire con le fasi finali dello sviluppo corticale e di causare specifiche sindromi con polimicrogiria.

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