DITTONGO

La grammatica italiana (2012)

DITTONGO


Il dittongo (dal greco dìphthongos ‘suono doppio’) è un gruppo di due vocali consecutive all’interno di una stessa sillaba. Una delle due vocali è sempre o una i o una u, corrispondente – a seconda della posizione nel gruppo – a una ➔semiconsonante o a una ➔semivocale.

• Si dicono dittonghi ascendenti i gruppi in cui la i o la u semiconsonanti si trovano in prima posizione:

– ia, ie, io, iu

pianura, schiena, passione, fiume

– ua, ue, ui, uo

tregua, duemila, suicida, suono

• Si dicono dittonghi discendenti i gruppi in cui la i o la u semivocali si trovano in seconda posizione:

– ai, ei, oi, ui

zaino, farei, foiba, lui

– au, eu

aumento, europeo

Si parla di dittonghi mobili per indicare i dittonghi ie e uo che si conservano quando si trovano in una sillaba accentata che termina in vocale; e si riducono rispettivamente alle sole vocali e e o quando si trovano in una sillaba non accentata (o in una accentata che termina per consonante).

Il fenomeno si verifica in diversi casi.

• Nella coniugazione di verbi come venire, sedere, muovere, morire, potere, volere

tu vie-ni / voi ve-nite, io mi sie-do / io mi se-devo, lui p / lui po-té, lei vuo-le / voi vo-lete (= sillaba accentata che termina in vocale / sillaba non accentata)

Tuttavia, se la sillaba accentata termina in consonante il dittongo scompare

tu vie-ni / io ven-go, muo-re / mor-to, p/ pos-so, vuo-le / vor-rei (= sillaba accentata che termina in vocale / sillaba accentata che termina per consonante)

Muovere e i suoi composti, e verbi come suonare, risuonare, tuonare, scuotere, tendono a mantenere il dittongo anche in sillaba non accentata

io mi muovevo, lui si sta commuovendo, la campana suonò, loro scuotevano

Alcuni verbi mantengono sempre il dittongo: in certi come presiedere, risiedere, mietere, chiedere, allietare si tratta di un dittongo ormai cristallizzato; in altri verbi come lievitare, abbuonare, nuotare, vuotare si conserva per evitare confusione con levitare, abbonare, notare, votare.

In altri casi, invece, come per i verbi giocare, negare, levare si usa sempre il monottongo, ormai cristallizzato

lui gioca, loro levano, io nego (ma il sostantivo diniego)

• Nella creazione di nomi alterati (➔alterazione) derivati da una base con dittongo

uomo ▶ omone

uovo ▶ ovetto

Ci sono però anche delle oscillazioni, con una possibile distinzione di significato

piede ▶ pedone (‘chi cammina a piedi’) e piedone (‘grosso piede’)

• Nella creazione di nomi e aggettivi derivati da una base con dittongo

buono ▶ bontà

scuola ▶ scolarizzazione

uomo ▶ umano

Anche qui ci sono delle eccezioni: il dittongo si conserva in sillaba non accentata in alcune parole composte (soprattutto sostantivi con buono, fuori, e avverbi in -mente)

buono ▶ buonissimo

nuovo ▶ nuovamente

e in forme come buongiorno, buongustaio, fuoriuscito.

Storia

Il dittongo mobile era maggiormente rispettato nei secoli passati

Movesi il vecchierel canuto et bianco (F. Petrarca, Canzoniere)

La gente si moveva, davanti e di dietro (A. Manzoni, I promessi sposi)

Forme come moveva o commovendo, in uso fino alla metà del XX secolo, risultano oggi antiquate

Carla non si moveva né parlava (A. Moravia, Gli indifferenti)

Questa specie di primato sentimentale che stava commovendo il pio pellegrino (M. Moretti,G. Prezzolini, Carteggio, 1920-1977)

Resistono, invece, alcune cristallizzazioni come Federazione Italiana Giuoco Calcio, che si spiegano con il carattere ufficiale della denominazione.

VEDI ANCHE iato; trittongo

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