Dobrugia

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(romeno Dobrogea, bulg. Dobrudža) Regione tra il basso corso del Danubio e il Mar Nero (23.000 km2), politicamente divisa dal 1940 tra Romania (per oltre i 2/3) e Bulgaria. È un ripiano ondulato, la cui altitudine oscilla tra 200 e 300 m, a NO compaiono brevi rilievi più elevati. Il clima è di tipo temperato continentale, con precipitazioni piuttosto scarse. La composizione etnica della popolazione non è del tutto omogenea, perché nella D. romena sono presenti gruppi russi e in quella bulgara turchi. L’agricoltura, l’allevamento, la pesca e l’estrazione di gas naturale e petrolio sono le principali attività economiche. Le industrie (metallurgiche, chimiche, alimentari) sono concentrate a Costanza, Tulcea, Silistra e Dobrič. Sviluppato il turismo balneare, specialmente nella D. romena, dove sono sorte rinomate stazioni.

Una delle regioni balcaniche più ricche di memorie storico-archeologiche, ha importanti stazioni neolitiche ed eneolitiche (➔ Cernavodă; Hamangia) dai cui reperti si deduce la pertinenza della D. all’area della ceramica impressa. Alcune cittadelle hanno dato copiose suppellettili dell’età del Ferro.

La regione fu intensamente ellenizzata dalle molte colonie greche stanziatesi lungo le coste del Mar Nero. Con la conquista romana, la D. fece parte della Mesia Inferiore; provincia di frontiera dell’Impero, fu invasa dai Goti e dagli Unni (4° e 5° sec.). Contesa dai bulgari e dai Tatari, nel 14° sec. divenne un principato autonomo sotto il principe valacco Dobrotič. Conquistata dai Turchi rimase sotto l’autorità dell’impero ottomano per cinque secoli. Contesa dal congresso di Berlino in poi (1878) fra Romania e Bulgaria, con la pace di Bucarest (1913) la D. fu divisa fra i due paesi e la pace di Neuilly (1919) confermò il confine bulgaro-romeno del 1913. Dopo la Prima guerra mondiale la Bulgaria tenne viva l’aspirazione ad annettersi la D. meridionale, prevalentemente abitata da Bulgari. Essa riuscì nel suo intento inserendosi nella politica revisionistica dell’Asse e con l’accordo di Craiova del 7 settembre 1940 otteneva dalla Romania la cessione della D. meridionale (detta anche Quadrilatero), che fu occupata il 1° ottobre ed è poi rimasta alla Bulgaria in forza del trattato di pace del 10 febbraio 1947.

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