DOCCIA

Enciclopedia Italiana (1932)

DOCCIA (dal lat. *ductiare; fr. goutière; sp. gotárin, gárgola; ted. Dachrinne; ingl. gutter)

Robaldo MOROZZO della ROCCA
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Architettura. - Canaletto di sezione semicircolare o sagomata, posto al margine inferiore della gronda del tetto, o presso le ultime modanature del cornicione, per raccogliere le acque piovane e convogliarle a terra o in fognatura attraverso la doccionata; oppure versarle a mezzo d'un doccione sporgente, detto imbrinale o gargolla, a tal distanza da non danneggiare il muro con il rimbalzo dello stillicidio. Nell'antichità era di legno o di cotto e negli edifici monumentali di pietra o di bronzo, oggi di lamiera zincata, di eternit o altra pietra artificiale, e viene sospesa con ferri a collo d'oca ai correntini del tetto. Nelle costruzioni in cemento armato la doccia è sostituita da un canaletto ricavato nel solettone che costituisce la gronda. Nell'architettura classica la cimasa (v.) della cornice costituisce appunto o simboleggia la doccia e, mentre nell'architettura greca questa modanatura è limitata generalmente alle falde pendenti lungo il timpano della facciata, in quella romana e del Rinascimento la cimasa segue pure i gocciolatoi orizzontali e ne raccoglie l'acqua. Gl'imbrinali diedero origine negli edifici monumentali dell'antichità a ricche decorazioni che nel periodo classico finsero rosoni o teste di leone e di lupo, e nel periodo medievale ceffi di demonî o di draghi. Sono celeberrime le teste di leone del Partenone d'Atene e i mostri del duomo di Milano. Questi ornamenti rimasero nell'architettura monumentale quali meri elementi decorativi, anche dopo perduta la loro funzione.

Per doccia s'intende anche quel tipo di bagno che consiste nel sottoporre il corpo a un getto d'acqua, generalmente dall'alto, e che è adottato, oltre che nelle case di abitazione, negli edifici destinati a collettività numerose, come caserme, collegi, scuole ecc. In questi ultimi e nelle case molto modeste il bagno a doccia sostituisce spesso quello in vasca. In questi casi l'acqua cade da un diaframma bucherellato posto in alto, ed è raccolta in un piatto di varia materia, generalmente porcellana o ghisa smaltata, poggiato sul pavimento e provvisto di un foro di scarico. Negl'impianti collettivi le docce sono talora disposte in serie in uno stesso ambiente e l'intero pavimento sotto di esse è sostituito da un graticcio di aste di legno avvicinate, fra le quali defluisce l'acqua che viene raccolta e smaltita a un livello più basso.

Nelle case moderne l'impianto per la doccia si unisce di regola a quello della vasca da bagno, di cui è un pratico completamento. Nei tipi più signorili e recenti di tali impianti, oltre il getto verticale dall'alto se ne hanno altri in varie direzioni, che si fanno scaturire da apposite tubazioni che circondano a varie altezze il piatto di raccolta.

Per le indicazioni sanitarie, v. idroterapia.

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