BERTI, Domenico

Enciclopedia Italiana (1930)

BERTI, Domenico

Alberto Maria Ghisalberti

Uomo politico e filosofo, nato a Cumiana il 17 dicembre 1820. Laureatosi a Torino, fu a 29 anni nominato insegnante di filosofia morale in quell'università. Con notevole libertà di critica e di pensiero illustrò allora le opere dei filosofi del Rinascimento, ai quali dedicò saggi e studî, che ampliò poi nei due volumi Copernico e le vicende del sistema copernicano in Italia (Roma 1876) e Giordano Bruno da Nola: sua vita e sua dottrina (Torino 1868; 2ª ed., ivi 1889). Alle indagini filosofiche accompagnò un'attiva opera di educazione popolare, che egli intensificò dopo il 1848, mirando a creare buoni maestri e a sollevare le condizioni della scuola primaria. Con il Gioberti, il Capellina, il Rayneri, il Bertini fondò la Società d'istruzione ed educazione (1849), che promosse l'istituzione di scuole di metodo, nelle quali si applicarono nuovi canoni didattici. Da allora il Berti divenne consigliere aggregato per tutte le questioni riguardanti l'istruzione pubblica. Dal 1850 al 1894 fu - meno che per il breve periodo della VI legislatura - deputato al parlamento subalpino, prima, italiano, poi. Oratore elegante e dottissimo, fu rappresentante ascoltato del liberalismo moderato, e prese parte a tutte le discussioni più importanti in materia d'istruzione, e di rapporti tra lo Stato e la Chiesa. Sostenne la politica del Cavour (sebbene si asteuesse dal voto per la cessione di Nizza e della Savoia); sollecitò larghe riforme sociali; votò a favore dell'abolizione dell'invisa tassa del macinato. Ministro dell'istruzione con il Lamarmora (1865-67), dell'agricoltura e del commercio con il Depretis (1881-1884), giovò ai varî governi con la sua cultura e la larghezza delle sue vedute. La politica non lo tolse mai del tutto agli studî. Professore di storia della filosofia all'università di Roma (1871-1877), pubblicò varî saggi sul Galilei (tra gli altri Il processo originale di Galileo Galilei, 1876-1878), sul Cremonino, sul Valdes, sul Campanella, rievocò la giovinezza del Cavour (Il conte di Cavour avanti il 1848, Roma 1886) e l'opera del Gioberti (Di Vincenzo Gioberti riformatore politico e ministro, Firenze 1881). In due grossi volumi di Scritti varii (Torino 1892) raccolse alla fine della sua vita i migliori suoi saggi storici, politici e filosofici. Primo segretario del Supremo ordine mauriziano sin dal 1889, senatore dal 1895, morì a Roma il 22 aprile 1897.

Bibl.: F. Armissoglio, D. B., Torino 1897; T. Frisetti, D. B., commemorazione, Torino 1897; E. S., D. B., in L. Carpi, Il risorgimento italiano, Milano 1888, IV, pp. 397-412; C. Lostia di S. Sofia, La mente e l'opera educatrice di D. B., Palermo 1920.

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