Domestic currency swap

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

domestic currency swap


Contratto finanziario che fa parte della categoria dei derivati s. (➔ derivato ). Con tale contratto due controparti si scambiano capitale e interessi a tasso fisso di un prestito denominato in una valuta, contro capitale e interessi a tasso fisso di un prestito denominato in un’altra valuta. L’operazione si può interpretare come una sorta di prestito incrociato in valute differenti. I capitali vengono scambiati all’inizio e (in senso inverso) alla fine dell’operazione, in modo che ciascuna parte restituisca alla scadenza il prestito ricevuto. Durante l’operazione si pagano regolarmente gli interessi sui singoli prestiti, quindi vi è anche scambio degli interessi. Usualmente, i due capitali iniziali sono scelti in modo da pareggiarsi al tasso di cambio vigente fra le valute alla stipula dell’operazione, in modo che a quell’epoca l’importo del finanziamento reciproco sia il medesimo. Le motivazioni alla base di un d. c. s. possono essere legate all’esistenza di un vantaggio comparato incrociato delle parti nell’accedere ai finanziamenti in valuta. A questo vantaggio si contrappone il rischio di cambio, se ciascuna parte ha un vantaggio comparato sulla propria valuta domestica. Tale rischio potrebbe essere coperto mediante opportuni contratti a termine (➔ forward) valutari. Contratti d. c. s. completamente differenti potrebbero negoziarsi fra un esportatore e un importatore aventi posizioni di segno opposto nella stessa valuta estera.