ALBANZANI, Donato

Enciclopedia Italiana (1929)

ALBANZANI, Donato

Remigio Sabbadini

Donato di Lorenzo Albanzani nacque a Pratovecchio verso l'anno 1326; testò in Ferrara nel marzo del 1411: probabilmente morì poco dopo. Fin dal 1345 lo troviamo insegnante di grammatica a Ravenna, dove ebbe allievo Giovanni di Conversino, e dove negli anni 1353-54 frequentò il Boccaccio, allora ospite dei signori da Polenta. Nel 1356 si trasferì a Venezia, dove strinse intime relazioni col Petrarca, che più tardi gli dedicò il De ignorantia; ivi fu suo scolaro Giovanni Malpaghini da Ravenna. Ritornò a Ravenna nel 1372 a riprendervi l'insegnamento, che tenne fino al 1377. Nel 1378 ripassò a Venezia; quindi nel 1382 si trasmutò a Ferrara, di dove più non si mosse; ivi venne assunto a precettore del giovinetto Niccolò III d'Este e successivamente a referendario della cancelleria. L'A. fu non più che un modesto grammatico, ma gli spetta il vanto non piccolo di aver guidato nei primi passi due dei più famosi maestri delle generazioni posteriori, due Giovanni da Ravenna: Giovanni di Conversino e Giovanni Malpaghini. Quasi nulla produsse, se si eccettui il volgarizzamento di due opere di due insigni amici: il De viris illustribus del Petrarca, il De claris mulieribus del Boccaccio. Compilò inoltre (nel Codice Vat. lat. 5223) una preziosa raccolta di opuscoli, lettere e orazioni di umanisti della fine del sec. XIV e del principio del sec. XV, appartenenti ai circoli padovano e veneziano, tra l'altro la corrispondenza epistolare di Antonio da Romagno, di Paolo di Bernardo, di Gasparino Barzizza.

Bibl.: F. Novati, Donato degli Albanzani alla corte estense, in Archivio storico italiano, s. 5ª, VI (1890), pp. 365-384; T. Casini, in Propugnatore, n. s., I, ii (1888), pp. 313-322 (descrizione del Cod. Vatic. 5223); R. Sabbadini, Giovanni da Ravenna, Como 1924.

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