DORA Baltea

Enciclopedia Italiana (1932)

DORA Baltea (A. T., 24-25-26)

Pietro Gribaudi

Fiume del Piemonte, affluente di sinistra del Po (nel dialetto piemontese doira significa "corso d'acqua"). Gli antichi lo chiamarono Duria Maior; nel Medioevo si cominciò a chiamare Duria Bautia o Bautica dal nome Bautex che si dava al Buthier, suo affluente.

La Dora Baltea nasce dal Pas de Grapillon, o Piccolo Ferret, a 2780 m. s. m., percorre la Val di Ferret sino ad Entrèves, e poco dopo questa località riceve le acque della Dora di Val di Veni; questi due rami sorgentiferi isolano il gruppo del Monte Bianco dalle Alpi Graie e Pennine. Nell'alta valle, che prende il nome di Valdigna, la Dora percorre la conca di Courmayeur, poi quella di Pré-Saint Didier, ove riceve le acque che scendono dal Piccolo San Bernardo, e poi ancora sulla destra quelle che scendono dal Gran Paradiso. Dopo Villanova la Dora, sempre più ricca d'acque e con una pendenza notevole, entra nel bacino di Aosta. Sino ad Aosta il maggior afflusso di acque viene dal suo versante destro; presso questa città, invece, riceve sulla sinistra il torrente Buthier (Valpellina), e poi il Marmore (Valtournanche), l'Evançon (Val di Challant), il Lys (Val di Gressoney). Notevole, nel tratto tra Aosta e Ivrea, è la celebre stretta di Bard; in seguito il corso della Dora si allarga sempre più, e, oltrepassate le colline su cui giace Ivrea, attraversa con un corso tortuoso l'ampio anfiteatro morenico, uscendone a Mazzè per una gola incisa nel terreno diluviale, e confluisce nel Po tra Chivasso e Crescentino (160 m. s. m.)

La Dora Baltea ha un bacino di 4322 kmq. e una lunghezza di 160 km. A Ivrea la sua portata media è di 110 mc. al secondo. Le portate massime si hanno in luglio (304 mc.), le minime in gennaio (mc. 27,7). Le sue acque, alimentate in gran parte da ghiacciai, sin dall'epoca romana erano sfruttate quale forza motrice e per l'irrigazione. Presso Ivrea si staccano dalla Dora il Canale d'Ivrea e il Canale Depretis, il Naviglio di Saluggia e il Canale Farini, che irrigano la pianura vercellese. Oggi le acque della Dora e dei suoi affluenti sono sempre più sfruttate per l'energia elettrica.

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