Draga

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fig. A

Macchina per l’esecuzione di scavi subacquei a moderate profondità, in genere per conservare o approfondire i fondali. Generalmente la potenza installata va da 30 a 500 kW; la massima profondità di scavo è 25-100 m. Il materiale dragato viene scaricato in appositi pozzi, a fondo apribile, sulla d. stessa (fig. A), oppure (draga aspirante-refluente; fig. B) immesso a pressione in una tubazione e insieme all’acqua e scaricato, anche a qualche chilometro di distanza, su terreni da colmare. La d. a catena di tazze (detta anche a secchie o a noria) è in pratica un escavatore a catena di tazze montato su pontone; lo scafo del pontone è diviso in due parti e fra queste si trova l’escavatore, sollevabile a seconda della profondità di scavo, peraltro piuttosto limitata, e alzato sopra la linea di chiglia durante gli spostamenti del pontone. Oltre alle d. ad aspirazione e a catena di tazze, ad azione continua, vi sono d. ad azione intermittente con organi di disgregazione e asportazione del materiale, costituite, in particolare, da pale meccaniche munite di cucchiaie e da benne; la profondità di scavo è di 15-20 m.

Il termine è talvolta usato anche per indicare alcuni tipi di escavatore (➔) per terreni asciutti.

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Kw