Dunkerque

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Città e porto della Francia (69.274 ab. nel 2006), nel dipartimento del Nord, sulla costa della Fiandra che si affaccia al Mare del Nord. Semidistrutta durante la Seconda guerra mondiale, è stata ricostruita secondo un nuovo piano che lascia largo spazio a viali e giardini. Il porto, che si apre su una buona rada, è dotato di ottima attrezzatura; importa materie prime (cereali, minerali di ferro, carbone, idrocarburi) ed esporta prodotti lavorati nelle industrie della Francia settentrionale. Voce importante dell’attività portuale è inoltre la pesca, soprattutto quella del merluzzo. Fiorente centro siderurgico, ha attività di rilievo anche nei settori cantieristico, della raffinazione del petrolio, alimentare (conservifici di pesce) e tessile.

Secondo la tradizione, D. dovrebbe la sua esistenza a una cappella costruita da s. Eligio nel 7° sec., in mezzo alla sabbia (Düne-Kerke, in fiammingo «chiesa delle sabbie»). Fu ceduta dalla Francia all’Inghilterra alleata; ma nel 1662 fu rivenduta da Carlo II Stuart a Luigi XIV. Durante la Prima guerra mondiale fu spesso bombardata dai Tedeschi.

Nel 1940, nel corso della Seconda guerra mondiale, il porto di D. fu utilizzato dagli Inglesi per ritirarsi dopo lo sfondamento del fronte della Mosa da parte dei Tedeschi. L’intervento della RAF neutralizzò la Luftwaffe e consentì alla flotta da guerra e mercantile britannica di salvare 225.000 Inglesi e 112.000 Francesi.

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