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EBEFRENIA

di Gioacchino Fumarola - Enciclopedia Italiana (1932)
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EBEFRENIA (dal gr. ἥβη "giovinezza" e ϕρήν "intelletto")

Gioacchino Fumarola

Parola coniata da K. L. Kahlbaum e da Becker nel 1871, per indicare una delle forme cliniche nelle quali fu divisa da E. Kraepelin la demenza precoce: le altre due forme sono la paranoide e la catatonica. L'ebefrenia insorge quasi sempre nella pubertà; i sintomi iniziali passano spesso inosservati o vengono considerati come segni di nevrastenia o d'isteria; progressivamente il quadro clinico s'aggrava: s'alternano stati d'eccitamento a notevoli depressioni dell'umore; insorgono idee deliranti assurde, spesso collegate a fenomeni allucinatorî; compaiono negativismo ostinato, apatie invincibili, scatti impulsivi, manierismi nell'eloquio e nei movimenti. Sintomo dominante è la dissociazione mentale, cioè la mancanza assoluta di coordinazione logica fra le varie idee, e fra queste e le conseguenti manifestazioni emotive e fattive (v. schizofrenia). Anche attraverso remissioni, talvolta d'una certa durata, l'insieme dei sintomi diventa sempre più ricco, il malato si rende completamente estraneo alla vita reale e si ha la demenza, fine quasi costante della sindrome ebefrenica (secondo Kraepelin nel 75% dei casi). I segni morbosi talvolta invece regrediscono in alcuni soggetti, i quali pur restando apatici, misantropi, stravaganti, possono praticamente seguitare a vivere nella società. Le forme attenuate dell'ebefrenia costituiscono le cosiddette sindromi eboidi, appareiuemente non gravi, ma assai difficilmente guaribili.

Vedi anche
Emil Kraepelin Kraepelin ‹krepèelin›, Emil. - Neuropsichiatra (Neustrelitz 1856 - Monaco di Baviera 1926). Fu prof. di psichiatria a Dorpat (1886), Heidelberg (1890) e Monaco (1905), dove diede vita alla Deutsche Forschungsanstalt für Psychiatrie. Kraepelin, Emil è considerato il massimo esponente dell'indirizzo clinico-nosografico ... catatonia Sindrome clinica che si osserva prevalentemente nella schizofrenia, di cui può costituire tanto una variante clinica, quanto una fase di durata più o meno protratta. Sono tipiche della catatonia le pose statuarie, l’immobilità della mimica e la possibilità di permanere a lungo in atteggiamenti faticosi. ... paranoia In psichiatria, secondo il Diagnostic and statistical manual of mental disorders (DSM IV Text Revision, 2000), psicosi caratterizzata da «diffidenza e sospettosità pervasive nei confronti degli altri (tanto che le loro intenzioni vengono interpretate come malevole), che iniziano nella prima età adulta ... schizofrenia Termine, coniato da E. Bleuler, che fa riferimento alla caratteristica essenziale di un vasto gruppo di psicosi il cui fenomeno psicopatologico fondamentale è costituito da un processo di disgregazione (dissociazione) della personalità psichica; questo processo si traduce in gravi disturbi della strutturazione ...
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    Varietà di schizofrenia, propria dell’età giovanile e caratterizzata da dissociazione ideativa, apatia, indifferenza affettiva, rapida evoluzione verso un grave deterioramento globale. Il termine fu coniato nel 1871 da K.L. Kahlbaum ed E. Hecker che descrissero l’e. come sindrome autonoma. Nel 1893 ...
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    Dizionario di Medicina (2010)
    Varietà di schizofrenia, propria dell’età giovanile e caratterizzata da dissociazione ideativa, apatia, indifferenza affettiva, rapida evoluzione verso un grave deterioramento globale.
Vocabolario
ebefrenìa
ebefrenia ebefrenìa s. f. [comp. del gr. ἥβη «giovinezza» e -frenia]. – Varietà di schizofrenia, propria dell’età giovanile e caratterizzata da dissociazione ideativa, apatia, indifferenza affettiva, rapida evoluzione verso un grave deterioramento...
ebefrènico
ebefrenico ebefrènico agg. [der. di ebefrenia] (pl. m. -ci). – Di ebefrenia: sindrome e.; riferito a persona (anche come sost.), che soffre di ebefrenia.
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