Ebla

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Antico centro urbano dell’età del Bronzo, situato nella Siria del Nord, sul luogo oggi denominato Tell Mardīkh.

Nel 24° sec. a.C. E. fu la maggiore città della Siria interna. Al periodo tra il 2350 e il 2300 a.C. si datano gli ampi tratti del Palazzo reale G, comprendente fra l’altro il quartiere amministrativo, la corte delle udienze, il portale monumentale, magazzini. Principalmente nella sala d’archivio sono state rinvenute 17.040 tavolette e frammenti di tavolette degli archivi reali: documenti cuneiformi che hanno rivelato un’antichissima lingua semitica, l’ eblaita. I testi degli archivi documentano una dinastia di almeno 3 sovrani (Igrish-Khalam, Irkab-Damu, Ishar-Damu), fino alla distruzione della città a opera di Sargon di Akkad. A una fase precedente l’età degli archivi risalgono anche i resti di un nucleo arcaico del palazzo e un sepolcro regale a camera ipogea (G4). La E. di questo periodo ha fornito anche importante documentazione di una cultura artistica di notevole originalità, sia nella glittica sia negli intarsi figurativi.

Dopo le spedizioni di Naram-Sin di Akkad, attorno al 2250 a.C., la città subì una grave crisi (2300-2000 a.C.), ma un secondo grande periodo di fioritura si ebbe tra il 2000 e il 1600 a.C. In questi secoli E. fu cinta dall’imponente fortificazione dei grandi terrapieni, alti fino a 20 m ca., mentre la cittadella centrale venne anch’essa circondata da una possente cinta interna. Sono stati portati alla luce la Fortezza V, il Forte settentrionale, la Porta dell’Eufrate e i resti delle fortificazioni della Porta di Aleppo. Attorno al 1900 a.C. vennero eretti il Palazzo reale nell’acropoli, il grande Palazzo occidentale nella città bassa e il Palazzo settentrionale (sorto sul luogo in cui gli scavi hanno rivelato un edificio palatino, il Palazzo arcaico, del 2200/2000-1800 a.C.). Negli stessi anni vennero costruiti il Tempio D dell’acropoli dedicato alla dea Ishtar, il Tempio B1 del dio dell’oltretomba Rashaf, il Tempio N forse del dio solare Shamash, e il grande Tempio P2 della città bassa, probabilmente dedicato al dio della tempesta Hadad, dove sono state ritrovate diverse statue basaltiche regali, primo nucleo di statuaria votiva monumentale finora noto della Siria interna. Una scoperta eccezionalmente rilevante è quella di una necropoli reale del 18° sec. a.C., con tombe caratterizzate da corredi ricchi di vasellame, gioielli, armi, avori e da importazioni egiziane.

Negli ultimi decenni del periodo paleosiriano, E. divenne vassalla di Aleppo e, verso il 1600 a.C., fu aggredita e distrutta dal re paleohittita Mursili I e mai più ricostruita. Il nome di E. scompare nelle fonti definitivamente verso il 1300 a.C. (ultima menzione nell’iscrizione di Thutmosis III sul nono pilone di Karnak).

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