BASSINI, Edoardo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)

BASSINI, Edoardo

Emanuele Djalma Vitali

Nacque a Pavia, di famiglia oriunda milanese, il 14 apr. 1844 da Giovanni Battista e da Luigia Rognoni.

Studiava medicina a Pavia, quando, seguendo l'esempio di uno zio, Angelo Bassini, che fu uno dei Mille, si arruolò nelle file dei volontari garibaldini: combattè nel 1866 in Val Camonica; l'anno dopo seguì Garibaldi a Mentana; fece parte del manipolo guidato dai fratelli Cairoli (dei quali era intimo amico) e si battè eroicamente, il 23 ott. 1867, a Villa Glori, dove cadde ferito da un colpo di baionetta al ventre. Sopravvisse, grazie anche alle cure del suo maestro Luigi Porta, l'insigne clinico chirurgo dell'università di Pavia.

Ripresi gli studi e conseguita la laurea, iniziò la sua carriera nell'università di Pavia; compi corsi di perfezionamento a Londra e presso importanti cliniche europee, per ritornare poi a Pavia, nel 1874, come primo assistente del Porta. Dopo la morte di questo (1875), cui successe Enrico Bottini, il B. tornò a Londra, donde fu chiamato, nel 1878, dalla facoltà medica di Parma, con l'incarico di insegnare clinica chirurgica. Per breve tempo fu poi chirurgo primario a La Spezia; salì quindi alla cattedra di patologia chirurgica a Padova (1882) e infine dal 1888 fino al 1919 (anno in cui, superati i limiti di età, si ritirò dall'insegnamento) a quella di clinica chirurgica.

Il nome del B. è soprattutto legato a un metodo operatorio per la cura radicale dell'ernia inguinale. Tale metodo, grazie al quale si realizza la ricostruzione e il rafforzamento, con sutura a strati, dei diversi piani anatomici, fu dal B. attuato per la prima volta il 24 dic. 1884 nell'ospedale maggiore di Padova e venne reso noto al congresso della società italiana di chirurgia del 1887: esso costituì una profonda innovazione e un sostanziale progresso nella cura chirurgica dell'ernia, di cui ha ridotto enormemente il numero delle recidive, così che ancor oggi viene largamente adottato in tutto il mondo, ora secondo le modalità originalmente dettate dal B., ora secondo le diverse modificazioni proposte da chirurghi italiani e stranieri, le quali, peraltro, non sempre hanno comportato un sostanziale miglioramento dei risultati operatori.

Al B. si devono anche altri contributi di rilievo, tra l'altro l'elaborazione di varie tecniche operatorie: per la nefropessia (1882), per l'ernia crurale (1883), per i polipi nasofaringei (1887), per l'isterectomia addominale sopravaginale (1889). Le sue opere più note sono quelle relative al trattamento delle ernie: Nuovo metodo operativo per la cura dell'ernia inguinale, Padova 1889, e Nuovo metodo operativo per la cura radicale dell'ernia crurale (ibid. 1893).

Il B., nell'ultimo anno di vita, donò ai tubercolotici reduci dalla prima guerra mondiale la sua villa presso Vígesio, con un vasto terreno di circa 4500 pertiche milanesi; lasciò, inoltre, una cospicua donazione ad un istituto per la cura degli erniosi poveri, che, fondato in Milano dal suo assistente Annibale Preto, è poi divenuto l'ospedale Bassini, tuttora esistente.

Morì ottantenne, il 20 luglio 1924, e fu sepolto nella sua città natale.

Bibl.: A. Austoni, La vita e le opere di E. B., Bologna 1922; G. Cavina, L'operazione di Bassini nella cura dell'ernia inguinale, relazione tenuta il 18 marzo 1957 al Rotary Club di Firenze; D. Giordano, Elogio di Bassini, in Atti del R. Ist. veneto di scienze, lettere e arti, LXXXIV, 1 (1924-25), pp. 9-29.

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