ACEVEDO DÍAZ, Eduardo

Enciclopedia Italiana (1929)

ACEVEDO DÍAZ, Eduardo

Luis Gonzales Alonso

Novelliere e giornalista uruguayano, nato nel 1851. Condusse vita agitata e tumultuosa, continuamente sconvolta dalla violenza delle lotte politiche, a cui partecipò con indomito ardor battagliero, sopportando per le sue idee carcere ed esilio. Per la sua instancabile attività giornalistica, fu tra i più efficaci preparatori del movimento spirituale e politico che si conchiuse con la rivoluzione del 1897. Nel 1898, dopo otto anni di esilio trascorsi in Argentina, ritornato in patria, fu elevato al consiglio di stato sotto la presidenza di Juan L. Cuestas. Ebbe vivo sentimento nazionale, e, più che a puri intendimenti d'arte, ispirò la sua produzione letteraria soprattutto al desiderio di ridestare la coscienza nazionale del suo paese. Le sue opere storiche La raza Charrua á principios de este siglo (XIX), José Artigas (3 voll., 1909-10), Notas y apuntes (2 voll., 1903), Manual de historia uruguaya (1916), le sue romantiche novelle storiche Nativa (1880), Brenda (1884), Ismael (1888), Grito de gloria (1893), Soledad (1894), tutte attinte alla vita e alla storia dell'Uruguay, hanno infatti, come documento culturale, un interesse che va anche al di là della loro importanza letteraria: come poeta, fu l'introduttore nell'Uruguay della novella naturalistica con color locale.

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