egittologia La scienza che studia l’Egitto faraonico.
La storia dell’e. inizia con Erodoto, del quale è pervenuta integra una relazione (metà del 5° sec. a.C.), fonte di particolare valore specie per la bassa epoca. Importante anche il I libro della Biblioteca storica di
Durante la campagna d’Egitto di Napoleone Bonaparte (1799) una commissione di studiosi al seguito eseguì alcune esplorazioni archeologiche delle quali si pubblicarono i risultati. La svolta per gli studi di e. si verificò in occasione di alcuni lavori di fortificazione presso Rosetta, durante i quali fu rinvenuta una iscrizione tolemaica in tre versioni: geroglifico, demotico e greco. Grazie alla conoscenza del greco fu possibile il confronto con le altre lingue, soprattutto per mezzo dei cartigli con i nomi di re che costituirono i punti di riferimento. T. Young e J.D. Akerblad conseguirono utili risultati dal confronto dei testi, seguiti da J.-F. Champollion che svelò numerosi altri nomi di sovrani tolemaici e romani. Nel 1822 egli riuscì a leggere i primi nomi di faraoni, nei quali figuravano anche degli ideogrammi, e da allora fu possibile cominciare a decifrare la scrittura geroglifica.
Nel 1828-29 Champollion e I. Rosellini compivano la prima spedizione esclusivamente scientifica in Egitto. Dopo di loro il tedesco
Le indagini archeologiche sull’antico Egitto si intensificarono a partire dal periodo fra le due guerre, grazie alle scuole americane, italiane, francesi, inglesi tedesche ed egiziane, che hanno portato a una definizione chiara della complessa struttura della società egizia. Da allora le varie operazioni di scavo intraprese in tutto il territorio, con la scoperta di sempre nuovi elementi, hanno arricchito di volta in volta le conoscenze acquisite, grazie anche a tecniche di scavo e di datazione sempre più sofisticate e precise.