DI VEROLI, Elda

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 40 (1991)

DI VEROLI, Elda

Roberto Staccioli

Nata a Frosinone il 7 luglio 1892 da Marco e Adelaide Efrati, iniziò a studiare il pianoforte con Maddalena Pacifico e, successivamente, si dedicò al canto sotto la guida di Elvira Ceresola Salvatori. Dopo aver tenuto diversi concerti, esordì nel 1919 al teatro Traiano di Civitavecchia come Gilda nel Rigoletto di G. Verdi, riscuotendo ampio consenso per la sua gradevolissima voce di soprano leggero.

Nello stesso teatro cantò, poco dopo, la sua prima Rosina nel Barbiere di Siviglia di G. Rossini; venne poi chiamata al teatro Comunale di Viterbo, dove fu Elvira nei Puritani di V. Bellini, a fianco dell'esordiente G. Lauri Volpi. Il successo ottenuto le aprì le porte del teatro Costanzi di Roma, dove fu scritturata da Emma Carelli per dieci recite del Don Pasquale di G. Donizetti, opera in cui ottenne critiche entusiastiche.

L'anno successivo cantò al politeama Greco di Lecce nella parte di Leila in I pescatori di perle di G. Bizet e al politeama Rossetti di Trieste come Oscar in Un ballo in maschera di G. Verdi, accanto ad A. Pertile e Aurora Buades, ottenendo successi sempre più lusinghieri. Nel marzo 1922 fu all'Opéra di Montecarlo nel Rigoletto a fianco di M. Battistini e G. Lauri Volpi, alternandosi con Toti Dal Monte, e nella Bohème di G. Puccini (Musetta), sempre con Lauri Volpi e con Maria Ros nella parte di Mimì. Nel maggio dello stesso anno cantò con R. Stracciari nel Barbiere di Siviglia di Rossini al teatro Carlo Felice di Genova, ove riportò lusinghieri consensi di critica. Tra l'agosto e il settembre 1923 si esibì al teatro Quirino di Roma nella Sonnambula di V. Bellini, nell'Amico Fritz di P. Mascagni e di nuovo nel Barbiere di Rossini poi, nel 1925, nella Lucia di Lammermoor di G. Donizetti al teatro Rossini di Pesaro.

Da quell'anno la carriera della D. cominciò ad assumere risonanza internazionaie: venne infatti scritturata nei più importanti teatri d'Europa, tra cui il Nederlandse Opera di Amsterdam, il Wielky di Varsavia, il Liceo e l'Olimpia di Barcellona, il Reale di Madrid, il teatro Circo di Saragozza, il Coliseu di Lisbona (Rigoletto con Miguel Fleta), il San João di Oporto, l'Opéra di Parigi e il London Opera House (dove nel Barbiere di Rossini fu giudicata superiore a Luisa Tetrazzini). Allo stesso tempo era richiestissima nei vari teatri italiani, quali il S. Carlo di Napoli, il Malibran di Venezia, il Verdi di Padova e di Bologna, il Carcano di Milano, il Politeama genovese (Barbiere di Rossini con Giovanni Manurita), il Grande di Brescia (Mignon di A. Thomas con G. Pederzini), il Piermarini di Foligno (Rigoletto con M. Stabile) e il Politeama di Terni (Rigoletto con B. Franci). Partecipò inoltre, nel 1927, all'esecuzione della IX sinfonia di L. van Beethoven all'Augusteo di Roma, sotto la direzione di B. Molinari.

Oltre ai ruoli già citati, la D. cantò anche nella Linda di Chamounix di G. Donizetti, nel Flauto magico di W. A. Mozart (sia come Pamina sia come Astrifiammante), ne I pagliacci di R. Leoncavallo, nell'Elisir d'amore di G. Donizetti, nella Traviata di G. Verdi e nella Carmen di G. Bizet, in cui fu acclamata come portentosa Micaela.

Incise anche numerosi dischi per la Columbia e per la Duophone; si ricordano in particolare: "Una voce poco fa" dal Barbiere di Siviglia di Rossini, "Qui la voce sua soave", da I puritani di V. Bellini, "Quando rapito in estasi", dalla Lucia di Lammermoor di G. Donizetti, "Io son Titania", dalla Mignon di A. Thomas, "Ombra leggera", dalla Dinorah di G. Meyerbeer, "Dov'è l'indiana bruna", dalla Lakmè di L. Delibes, i duetti "Veglia o donna" e "Sì, vendetta", dal Rigoletto di G. Verdi col baritono E. Molinari.

Nonostante le numerose proposte la D. non volle mai cantare Madama Butterfly di G. Puccini, ritenendola troppo pesante per la sua vocalità e le sue interpretazioni pucciniane si limitarono alla già menzionata Musetta e alla Mimì della Bohème. Molto intensa fu anche la sua attività concertistica, con programmi che comprendevano musiche di Scarlatti, Mozart, Weber, Meyerbeer, Delibes e Proch; particolarmente importanti furono le sue presenze alle prime trasmissioni dell'EIAR e i concerti al Circolo della stampa con B. Gigli, B. Franci e C. Galeffi.

Fortemente legata alla famiglia e forse per il timore di attraversare l'Atlantico, la D. non volle mai recarsi in America: le venne così a mancare un consenso che avrebbe dato una meritata risonanza mondiale al suo nome.

Artista consapevole dei propri mezzi, professionista serissima, priva di sentimenti di rivalità e di capricci da primadonna, fu costretta a ritirarsi dalle scene in seguito alla promulgazione delle leggi razziali e si dedicò all'insegnamento che dové interrompere durante la guerra. Grazie all'aiuto delle più affezionate allieve poté scampare al genocidio nazista e, alla fine della guerra, riprese con successo l'attività didattica che esercitò fino a pochi anni prima della morte: fra i suoi allievi ebbe Angelica Tuccari e Veriano Luchetti.

Morì a Roma il 25 febbr. 1981.

Sulle peculiarità della voce della D. informa L. Di Cave: "presenta lo spiegamento di una tecnica che si avvale di emissione facile, regione acuta affrontata con estrema scorrevolezza …, vanta un'eguaglianza di registri non comune ai soprani leggeri che tendevano di solito a schiarire troppo in alto e una partecipazione sentita al significato di ciò che interpreta, differenziando anche con mutamenti di colore e di sfumature i vari caratteri dei personaggi" (Di Cave, p. 82).

Fonti e Bibl.: L'Italie (Roma), 14 nov. 1919; Haalt Vaterland (Amsterdam), 5 genn. 1925; Il Messaggero, 7 febbr. 1925; Il Giornale d'Italia, 7 febbr. 1925; O Comercio do Portugal (Lisbona), 24 apr. 1925; Diario de Lisboa, 12 maggio 1925; Il Piccolo, 19 febbr. 1926; L'Assalto (Bologna), 7 apr. 1926; La Nazione, 6 genn. 1927; Hasz Przeglad (Varsavia), 2 apr. 1927; Il Popolo di Brescia, 1° febbr. 1928; Gazzetta del Mezzogiorno, 29 marzo 1928; Nieuw Rotterdam Courant, 3 ag. 1929; Il Liberal, 13 sett. 1929; Il Resto del carlino, 9 ag. 1929; La Tribuna, 18 genn. 1933; Musica, 31 giugno 1919; Musica d'oggi, agosto-settembre 1922, p. 253; K. J. Kutsch-L. Riemens, Unvergängliche Stimmen Sängerlexikon, Bern 1975, p. 180; V. Frajese, Dal Costanzi all'Opera, IV, Roma 1978, pp. 134, 141, 154; E. Frassoni, Due secoli al teatro Carlo Felice di Genova, II, Genova 1980, pp. 150, 172, 221; L. Di Cave, Mille voci, una stella, Roma 1984, pp. 79-82.

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