Pittore italiano (Venezia 1919 - ivi 2006). Formatosi da autodidatta, nel 1942 aderì a Milano al movimento di Corrente. Dopo aver preso parte attiva alla Resistenza, fu, nel 1946, tra i promotori del Fronte nuovo delle arti, da cui si staccò in polemica con R. Guttuso, impegnandosi in una ricerca astratta che lo portò a unirsi al gruppo degli Otto pittori italiani (1952-53). Partito da un'impostazione di matrice neocubista (ciclo Europa, 1950; ciclo della Protesta, 1953), V. giunse, attraverso il progressivo abbandono delle griglie geometriche e una costante sperimentazione tecnica e materica, ad una libera e dinamica gestualità informale che trovò espressione, dagli anni Sessanta, anche in serie di costruzioni dipinte (in ferro, legno, cartone, vetro, ecc.) ed environments (cicli Lacerazione, 1977-78; Per uno spazio, 1989-90). Oltre alla ricca produzione grafica, V. si dedicò anche alla scenografia teatrale: con L. Nono (che gli ha dedicato la sua prima composizione elettronica, Omaggio a Emilio Vedova, 1960) collaborò, tra l'altro, alla messa in scena di Intolleranza 1960 (1961, Venezia, La Fenice) e Prometeo (1984, Venezia, chiesa di S. Lorenzo). Insegnò presso la Sommerakademie für bildende Kunst a Salisburgo (1965-73) e, dal 1975 al 1986, all'Accademia di belle arti di Venezia. Nel 1997 gli fu assegnato alla Biennale di Venezia il Leone d'oro alla carriera.