EMMENAGOGHI

Enciclopedia Italiana (1932)

EMMENAGOGHI (dal gr. ἔμμαηνα "mestruazioni" e ἀγωγός "eccitante")

Alberico Benedicenti

Sono medicamenti che, agendo sulla circolazione locale dell'utero, possono determinare fenomeni congestizî accelerando o esagerando il flusso mestruale. Ma con nessun mezzo è possibile provocare le mestruazioni in un tempo che non corrisponda al periodo mestruale. Alcuni emmenagoghi agiscono indirettamente sopprimendo la causa dell'amenorrea, p. es. l'arsenico, il ferro e altri tonici nella clorosi. Altri medicamenti, come l'aloe e alcuni drastici e probabilmente anche la ruta e la sabina, agiscono congestionando gli organi del piccolo bacino. Un'altra serie di medicamenti, d'uso più che altro empirico, regolarizza il flusso mestruale con un modo d'azione non ben chiaro: i sali ammoniacali, lo zafferano, l'artemisia, l'assenzio, gli alcoolici, le sostanze aromatiche. Il lipoide estratto da A. Iscovesco dalle ovaie e la follicolina di B. Zondek possono essere considerati emmenagoghi veri e il loro impiego appare razionale, poiché esperienze sembrano confermare che queste sostanze sono capaci di stimolare la funzione ovarica e di congestionare l'utero, senza provocare altri effetti sull'organismo. Metodi terapeutici fisici (pediluvî senapati, irrigazioni calde in vagina, ecc.) possono pure favorire le mestruazioni.

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