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emolisi

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Danneggiamento della struttura lipoproteica della membrana degli eritrociti per cui l’emoglobina in essi contenuta passa nel mezzo ambiente; è detta anche eritrocitolisi ed eritrolisi. Tracce di e. si verificano costantemente nell’organismo sano a carico degli eritrociti che hanno raggiunto il limite massimo della loro vita media (120 giorni); il fenomeno può esaltarsi per effetto di tre tipi di agenti emolitici: sostanze chimiche come l’idrogeno arsenicale, gli acidi o le basi; soluzioni ipotoniche; anticorpi come le emolisine, quest’ultime capaci di determinare il disfacimento dei globuli rossi, in presenza di siero fresco ricco di complemento. Nel sangue di molti animali, uomo compreso, esistono normalmente emolisine attive sui globuli rossi di specie animali differenti e talora anche emolisine capaci di distruggere globuli rossi di animali della medesima specie ( isoemolisine). Queste ultime sono responsabili di alcune malattie emolitiche del neonato e di alcuni accidenti consecutivi a trasfusione. Le emolisine si dividono in: a) specifiche o da immunizzazione che agiscono sulle emazie della specie animale che ha fornito l’antigene; b) emolisine dei sieri normali; c) emolisine di alcuni veleni animali (api, ragni, serpenti, scorpioni); d) emolisine di alcuni veleni vegetali (ricina, fallina, saponine); e) emolisine batteriche (tetanolisina, stafilo-streptolisina). Causa di aumentata e. possono essere infine particolari condizioni patologiche dei globuli rossi, in parte conosciute (emoglobinopatie, difetti enzimatici ereditari), in parte ignote (emoglobinuria parossistica notturna).

Sindrome emolitico-uremica Quadro clinico sintomatologicamente caratterizzato da e. (e relative conseguenze, come anemia) e da insufficienza renale acuta evolvente verso l’uremia. Si manifesta soprattutto in bambini, soggetti immunodepressi e anziani, nel contesto di tossinfezioni alimentari provocate da germi responsabili di coliti emorragiche, in particolare da Escherichia coli.

Per la malattia emolitica del neonato ➔ eritroblasto.

Vedi anche
eziologia In generale, parte di una scienza che indaga le cause di una determinata classe di fenomeni. ● In particolare, in medicina, lo studio delle cause delle malattie o, impropriamente, la causa stessa. Mentre alcune volte la condizione morbosa è legata a una sola causa (ereditaria, infettiva ecc.), più spesso ... antigene Qualsiasi sostanza capace di indurre una specifica reazione immunologica, umorale o cellulare (➔ immunità). La specificità immunologica di un antigene dipende da un particolare sito della sua superficie denominato epitopo o determinante antigenico; ogni antigene ne può avere più di uno, identici fra ... superorganismo In ecologia, gruppo di organismi o di comunità che sembrano avere proprietà, come omeostasi e riproduzione, simili a quelle di un singolo organismo. lattante Di bambino, o giovane mammifero, che è nel periodo dell’allattamento. In pediatria si considera lattante il bambino nel periodo compreso tra la fine dell’età neonatale e il sesto mese (➔ infanzia).
Categorie
  • DIAGNOSTICA E SEMEIOTICA in Medicina
  • PATOLOGIA in Medicina
Tag
  • IDROGENO ARSENICALE
  • ESCHERICHIA COLI
  • IMMUNIZZAZIONE
  • GLOBULI ROSSI
  • EMOGLOBINA
Vocabolario
emoliṡi
emolisi emoliṡi (o emòliṡi) s. f. [comp. di emo- e -lisi]. – In medicina, dissoluzione dei globuli rossi del sangue (che può avvenire in vivo o in vitro), per cui l’emoglobina in essi contenuta fuoriesce, passando nel mezzo ambiente.
iperemoliṡi
iperemolisi iperemoliṡi s. f. [comp. di iper- e emolisi]. – In medicina, emolisi patologicamente aumentata.
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