MORRICONE, Ennio

Enciclopedia del Cinema (2004)

Morricone, Ennio

Marta Tedeschini Lalli

Compositore, nato a Roma il 10 novembre 1928. È considerato universalmente uno dei massimi autori della musica cinematografica, alla quale ha dato il suo notevole contributo nell'arco di quarant'anni con oltre quattrocento colonne sonore originali. In questo settore ha messo a frutto un'esperienza estremamente ricca, sia per il tipo di attività (arrangiatore, compositore, esecutore e direttore) sia per i generi praticati, elaborando un linguaggio efficace sul piano drammaturgico e al tempo stesso originale e innovativo sul piano musicale. Nelle innumerevoli collaborazioni con registi di tutte le nazionalità (da Sergio Leone a Brian De Palma, da Roman Polanski a Pedro Almodóvar) ha saputo inventare commenti musicali per ogni tipo di situazione narrativa e filone cinematografico, e per alcuni generi, come il western all'italiana, ha stabilito con le proprie colonne sonore un vero e proprio vocabolario, destinato a rimanere un punto di riferimento ineludibile. Nel 1995 gli è stato conferito il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia. Tra i numerosi riconoscimenti, da ricordare anche le lauree honoris causa dell'Università di Cagliari e dell'Università degli studi di Roma Tor Vergata.

Studiò tromba (con U. Semproni), composizione (con G. Petrassi), musica corale, strumentazione per banda e direzione di coro presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Fu tra gli esponenti dell'avanguardia romana degli anni Cinquanta, con F. Sifonia, A. Clementi, D. Guaccero, B. Porena, e fin dall'inizio della sua parabola artistica si occupò di campi tradizionalmente separati del mondo musicale: mentre vedevano la luce le sue prime composizioni, infatti, M. suonava in formazioni jazz e svolgeva attività di arrangiatore di musica leggera e di scena. Dal 1965 e fino alla metà degli anni Ottanta è stato membro del gruppo di improvvisazione Nuova consonanza. La produzione da concerto ha subìto un rallentamento negli anni Sessanta e Settanta, per poi riprendere vigore, con brani come il Secondo concerto per flauto, violoncello e orchestra (1985), Frammenti di giochi (1990), Ut (1991), Epitaffi sparsi (1991-92), il balletto Gesto azione (1995) e il debutto operistico Partenope (1996). Con il musicologo Sergio Miceli, ha condotto i corsi estivi di perfezionamento sulla musica per film dell'Accademia chigiana di Siena (1991-1996). Ha insegnato inoltre all'Internationale Seminär für Filmgestaltung di Basilea.

Con la colonna sonora per Il federale (1961) di Luciano Salce prese avvio l'attività di compositore cinematografico destinata a dare maggior fama alla sua musica e nella quale avrebbe costantemente integrato le esperienze via via maturate tanto nel campo dell'avanguardia musicale, quanto attraverso la lunga pratica in quello della musica leggera e popolare. Il successo arrivò pochi anni dopo, con la colonna sonora del primo western all'italiana di Leone, Per un pugno di dollari (1964), ricca di invenzioni tematiche e soluzioni strumentali del tutto originali (dallo scacciapensieri alla chitarra elettrica, passando per le voci e il fischiettare), che rendono la musica parte integrante del film caratterizzandolo in maniera inconfondibile così come sarebbe accaduto per i successivi C'era una volta il West (1968) e Giù la testa (1971). M. tuttavia non si precluse altre strade, come testimoniano le collaborazioni con Marco Bellocchio (I pugni in tasca, 1965), Gillo Pontecorvo (La battaglia di Algeri, 1966), Liliana Cavani (Galileo, 1968; I cannibali, 1969), Pier Paolo Pasolini (Teorema, 1968; Il Decameron, 1971), Elio Petri (Un tranquillo posto di campagna, 1968; La classe operaia va in Paradiso, 1971) e Dario Argento (L'uccello dalle piume di cristallo, 1970). In alcune di queste colonne sonore cominciò a introdurre elaborazioni musicali di tipo contemporaneo, tendenza destinata a svilupparsi nei decenni successivi.

A partire dagli anni Settanta ha ulteriormente ampliato l'impegno nel cinema, avviando, pur in un quadro quanto mai ricco di stili e repertori, una progressiva rarefazione del materiale musicale verso una struttura per cellule (melodiche, ritmiche, modali o armoniche) che raggiungerà uno dei risultati più avanzati con la colonna sonora di The mission (1986; Mission) di Roland Joffé. Tra le molte collaborazioni di questo periodo occorre ricordare quelle con Paolo e Vittorio Taviani (Allonsanfàn, 1974; Il prato, 1979), Bernardo Bertolucci (Novecento, 1976), Terrence Malick (Days of heaven, 1978, I giorni del cielo), De Palma (The untouchables, 1987, The untouchables ‒ Gli intoccabili), Polanski (Frantic, 1988), Giuseppe Tornatore (Nuovo cinema Paradiso, 1988; La leggenda del pianista sull'oceano, 1998; Malèna, 2000), Almodóvar (¡Átame!, 1990, Légami), Mike Nichols (Wolf, 1994, Wolf ‒ La belva è fuori), Roberto Faenza (Sostiene Pereira, 1995), Adrian Lyne (Lolita, 1997).

Tra i lavori successivi, accanto a quelli realizzati nel 2000 per Joffé (Vatel) e De Palma (Mission to Mars), spicca la colonna sonora per il film d'animazione Aida degli alberi (2001) di Guido Manuli, che gli ha consentito di sperimentare un genere relativamente nuovo. Un'ampia riflessione del compositore sulla propria esperienza nel cinema è contenuta nel suo saggio Un compositore dietro la macchina da presa, in Enciclopedia della musica, 1° vol., Il Novecento, 2001. Sempre nel 2001 ha pubblicato Comporre per il cinema. Teoria e prassi della musica nel film, scritto in collab. con S. Miceli.

Bibliografia

S. Miceli, Morricone, la musica, il cinema, Milano 1994.

E. Simeon, Some Greimasian concepts as applied to the analysis of film music, in Musical semiotics in growth, ed. E. Tarasti, Bloomington (IN), 1996, pp. 347-55.

W. Thiel, Vergiss, dass du Musiker bist: Notate zum Problem einer filmspezifischen Musik, in Jeder nach seiner Fasson: musikalische Neuansätze heute, hrsg. U. Liedtke, Saarbrücken 1997, pp. 281-93.

Norme con ironie: scritti per i settant'anni di Ennio Morricone, a cura di S. Miceli, Milano 1998.

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