ENONE

Enciclopedia Italiana (1932)

ENONE (Οἰνώνη, Oenüne)

Angelo Taccone

Ninfa della Troade, figlia del fiume Cebrene. Paride amò, riamato, la bella ninfa, e quando, formulato il famoso giudizio, noncurante delle preghiere della consorte (che, ammaestrata nell'arte profetica, prevedeva il doloroso futuro) partì per rapire Elena, E. lo pregò di ritornare da lei un giorno se gli capitasse di essere ferito: ella avrebbe saputo sanarlo. Ferito da Filottete, Paride torna infatti da E., o manda per il suo aiuto. La donna tradita nega lì per lì il suo soccorso e quando si pente del rifiuto e accorre, trova Paride già morto. Allora ella pure si dà la morte, secondo alcune fonti impiccandosi, secondo altre buttandosi sulla pira del consorte. L'episodio di Paride e di E. è la migliore pagina del poema di Quinto Smirneo (sec. IV d. C.). L'arte ha rappresentato spesso Paride ed E.: ricordiamo una pittura parietale pompeiana e due bei rilievi della Villa Ludovisi.

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