Cerulli, Enrico. - Orientalista italiano (Napoli 1898 - Roma1988); direttore gen. al ministero dell'Africa Italiana (1936), vicegovernatore gen. dell'AOI (1937); dal 1950 al 1954 ambasciatore a Teheran. Sia in Iran sia nel corso di viaggi ed esplorazioni nella Somalia, nel Harar e nell'Etiopia occid., acquistò un'importante raccolta di manoscritti, poi donata alla Biblioteca Vaticana. Le sue opere scientifiche non si limitano all'africanistica (The folk-literature of the Galla of Southern Abyssinia, 1922; Studi Etiopici, 4 voll., 1936-51; Etiopi in Palestina, 2 voll., 1943-47; La letteratura etiopica, 1956, 3a ed. 1968; Somalia. Scritti varî editi e inediti, 3 voll., 1957-64, ecc.), ma si allargano ad argomenti di letteratura comparata (Il libro etiopico dei miracoli di Maria e le sue fonti nelle letterature del Medioevo latino, 1943; Il "Libro della Scala"e la questione delle fonti arabo-spagnole della Divina Commedia, 1949; Nuove ricerche sul "Libro della Scala" e la conoscenza dell'Islam in Occidente, 1972). Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei (1951), della quale è stato anche presidente (1973-76).
Orientalista (n. a Napoli nel 1898), alto funzionario dell'amministrazione statale italiana, poi ambasciatore a Teheran (1950-1954), indi consigliere di Stato; socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, di cui dal 1968 è vicepresidente. Illustre studioso di letteratura etiopica e di letteratura orientale ...
Orientalista, nato a Napoli il 15 febbraio 1898. Allievo di C. A. Nallino, F. Gallina e G. Levi Della Vida negli studî orientali, entrò nel 1920 nella carriera coloniale; fu dal 1919 al 1925 in Somalia, dal 1926 al 1931 addetto alla Legazione italiana di Addis Abeba, poi direttore e segretario generale ...
enrico s. m. (pl. -chi). – Nome di varie monete fatte coniare da sovrani di nome Enrico o portanti il suo nome: tra esse, il denaro poi chiamato bolognino, coniato a Bologna dal 1191 e che portava il nome dell’imperatore Enrico VI al quale era dovuta...
buòn Enrico locuz. usata come s. m. – Erba perenne della famiglia chenopodiacee, detta anche colubrina, tutta buona, spinacio selvatico (lat. scient. Chenopodium bonus-Henricus): ha fusti poco ramosi, foglie triangolari, ondulate al margine, grassette...