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EPIGRAFIA

di Luigi MORETTI - Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
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EPIGRAFIA (XIV, p. 67; App. II, 1, p. 861)

Luigi MORETTI

Epigrafia classica. - Gli studî di e. classica, dopo la stasi causata dalla seconda guerra mondiale, hanno ripreso vigorosamente: alle nazioni benemerite in questi studî si sono ora affiancate, con pregevolissimi contributi, anche le cosiddette democrazie popolari, ove queste ricerche hanno ricevuto notevole impulso. Il 2° e 3° congresso internazionale di epigrafia greca e latina sono stati tenuti a Parigi (1952) e a Roma (1957); il 4° avrà luogo a Vienna nel 1962.

L'e. (sia greca sia latina) ha sempre più accentuato il suo carattere di disciplina non meramente "sussidiaria", ma "fondamentale" (Grunddisziplin) per lo studio dell'antichità classica: non c'è ormai alcun settore degli studî classici, dalla paleografia alla grammatica, dalla storia politica a quella sociale, economica, religiosa, in cui l'apporto sempre crescente dei documenti epigrafici non arrechi nuova luce sì da chiarire problemi talvolta insolubili sulla scorta delle sole testimonianze letterarie.

Le Inscriptiones Graecae dell'Accademia di Berlino sembrano segnare il passo: in questi ultimi anni è uscito solo il fasc. delle iscrizioni dell'Acarnania (IG IX2, 2) a cura di G. Klaffenbach, Berlino 1957. Di raccolte interessanti singoli centri o regioni della Grecia propria, più notevoli sono quelle di A.E. Raubitschek, Dedications from the Athenian akropolis, Cambridge, Mass., 1949, con le dediche del 6°-5° sec. a. C.; di J. Pouilloux, La forteresse de Rhamnonte, Parigi 1954; di P. M. Fraser -T. Ronne, Boeotian and West Greek tombstones, Lund 1957; delle Fouilles de Delphes è uscita la prosecuzione del vol. III, 4 (n. 87-275: iscrizioni della terrazza del tempio e della regione nord del santuario), a cura di R. Flacelière, Parigi 1954. Per le regioni del Mar Nero, G. Mihailov ha iniziato l'ottima edizione delle Inscriptiones Graecae in Bulgaria repertae, voll. I-II (Sofia 1956-58: ne usciranno altri tre), e analoghe imprese si annunciano in Romania e nell'Unione Sovietica.

Assai intensa l'attività nelle varie isole dell'Egeo. Delle Inscriptions de Délos è uscito il fascicolo contenente le iscrizioni arcaiche fino a tutto il 5° sec. (n. 1-88, Parigi 1950) a cura di A. Plassart; le iscrizioni di Taso sono raccolte da J. Pouilloux, in Recherches sur l'histoire et les cultes de Thasos, I-II, Parigi 1954-58 (il secondo vol. in collab. con Chr. Dunant). Postumi sono usciti i Tituli Calymnii (in Annuario Scuola di Atene, N. S., VI-VII, 1944-45, edito però nel 1952) e i Tituli Camirenses (ibid., N. S., XI-XIII, 1949-51, pp. 141-318) del compianto M. Segre, cui G. Pugliese Carratelli ha fatto seguire un Supplementum (ibid., N. S., XIV-XVl, 1952-54, pp. 211-246); dello stesso Pugliese Carratelli è un Supplemento epigrafico rodio (ibid., pp. 247-316) seguito da un Nuovo supplemento epigrafico rodio (ibid., N. S., XVII-XVIII, 1955-56, pp. 157-181). È anche uscito, a cura di M. Guarducci, il IV vol. delle Ínscriptiones Creticae, Roma 1950, con le iscrizioni di Gortina: si attende ora solo il V ed ultimo vol. che conterrà gli addenda e gli indici generali.

Nell'Asia Minore la raccolta dell'Accademia di Vienna (Tituli Asiae Minoris) è ferma per il momento, sebbene proceda attivamente l'esplorazione epigrafica soprattutto della Lidia, della Licia e della Bitinia. La collana dei Monumenta Asiae Minoris Antiqua si è arricchita di un VII vol., Manchester 1956, con le iscrizioni della Frigia orientale a cura di W. M. Calder; grandi progressi hanno fatto le Iscriptions grecques et latines de la Syrie, di cui sono usciti i voll. III, 1; III, 2; IV, V (Parigi 1950-59) a cura dei gesuiti L. Jalabert, R. Mouterde, Cl. Mondésert: contengono le iscrizioni della regione dell'Amano, di Antiochia e dell'Antiochene, di Laodicea, dell'Apamene e dell'Emesene. J. e L. Robert hanno iniziato un Corpus della Caria, di cui è uscito sinora il secondo volume: La Carie, II, Le plateau de Tabai et ses environs, Parigi 1954. P. M. Fraser e G. E. Bean hanno invece pubblicato le iscrizioni della Perea rodia: The Rhodian Peraea and Islands, Oxford 1954. Tra le iscrizioni di singoli centri vanno ricordate soprattutto quelle di Didime, presso Mileto: Didyma, II, Die Inschriften, Berlino 1958, opera postuma di A. Rehm, e quelle di Side in Panfilia, pubblicate da G. E. Bean in Die Agora von Side... Bericht über die Ausgrabungen im Jahre 1948, Ankara 1957 (con le sostanziali aggiunte di L. Robert, Revue de Philologie, 1958, pp. 15-53).

Tra le pubblicazioni ove prevalente è l'edizione o lo studio di iscrizioni greche, si ricordino anzitutto i fascicoli di Hellenica di L. Robert (I-X, Parigi 1940-55) soprattutto dedicati all'Asia Minore; la prosecuzione e fine dell'ediz. dei documenti sulla lega navale delio-attica, The Athenian tribute lists, voll. II, III, IV (Princeton 1949-53), a cura di B. D. Meritt, H. T. Wade-Gery, M. F. McGregor; la prosecuzione dell'edizione delle Études d'épigraphie et d'histoire grecque di M. Holleaux, voll. IV-V, Parigi 1952-57, a cura di L. Robert. Tra le raccolte dedicate a particolari categorie di documenti epigrafici si possono segnalare: L. Moretti, Iscrizioni agonistiche greche, Roma 1953; J. Marcadé, Recueil des signatures de sculpteurs grecs, I-II, Parigi 1953-57; W. Peek, Griechische Vers-Inschriften, I, Grab-Epigramme, Berlino 1955 (usciranno altri due volumi); Fr. Sokolowski, Lois sacrées de l'Asie Mineure, Parigi 1955; F. G. Maier, Griechische Mauerbauinschriften, Heidelberg 1959.

Bibl.: Per seguire il rapido accrescersi del materiale epigrafico e le nuove edizioni di testi già noti, è sempre assai utile la consultazione del Supplementum epigraphicum Graecum, ora giunto al XVII volume, Leida 1960, e redatto, dopo la morte di J. J. E. Hondius, da A. G. Woodhead; ma è anche indispensabile consultare il critico Bulletin épigraphique, a cura di J. e L. Robert nelle varie annate della Revue des Études Grecques, e, per l'Egitto, l'analoga Bibliography: Graeco-Roman Egypt. Greek Inscriptions, a cura prima di M. N. Tod, ora di P. M. Fraser nel Journal of Egyptian Archaeology. Si ricordino ancora gli agili manuali di G. Klaffenbach, Griechische Epigraphik, Gottinga 1957, e di A. G. Woodhead, The study of Greek inscriptions, Cambridge 1959, e, infine, gli Atti dei Congressi: Actes du deuxième Congrès international d'épigraphie grecque et latine, Parigi 1952; Atti del terzo Congresso internazionale di epigrafia greca e latina, Roma 1959.

La pubblicazione di testi epigrafici latini è continuata, assai intensa, anche in questi ultimi dodici anni.

Del Corpus Inscriptionum Latinarum dell'Accademia di Berlino, che va verso il suo completamento, sono usciti: vol. IV, Supplementi pars III (Inscriptiones Pompeianae parietariae et vasorum fictilium) fasc. 1-2, a cura di M. Della Corte, 1952-55; vol. VIII (Africa) Supplementi partis V fasc. 2-3 (fine degli indici), a cura di K. Schubring, 1955-59; vol. XVI (Diplomatum militarium supplemnentum), a cura di H. Nesselhauf, 1955; H. Bloch ha pubblicato il suo Supplement to vol. XV, 1 of the Corpus Inscr. Lat. including complete indices to the Roman brick-stamps, negli Harvard Studies in Classical Philology, LVI-LVII, LVIII-LIX (1947-48). Al di fuori del Corpus l'attività è stata intensissima in Africa, soprattutto per merito dei Francesi che ora pubblicano anche una rivista (Libyca, Parigi 1953 segg.) ove prevalgono gli studî epigrafici. Si ricordi il II vol. delle Inscriptions latines d'Algérie (St. Gsell, E. Albertini, J. Zeiller, L. Leschi, H. G. Pflaum), Parigi 1957; le Tablettes Albertini: Actes privés de l'époque vandale (Chr. Courtois, L. Leschi, Ch. Perrat, Ch. Saumagne), Parigi 1952; The Inscriptions of Roman Tripolitania, Roma 1952, a cura di J. M. Reynolds e J. B. W. Perkins. In Italia sono usciti altri fascicoli delle Inscriptiones Italiae: vol. IV, fasc. 1 (Tibur), a cura di G. Mancini, Roma 1952; vol. VII, fasc. 1 (Pisa), a cura di A. Neppi Modona, Roma 1953; vol. X, fasc. 4 (Tergeste) a cura di P. Sticotti, Roma 1951. Nella monumentale pubblicazione degli Scavi di Ostia cominciano ad essere pubblicate anche le iscrizioni (vol. III: Le necropoli, Roma 1958) a cura di G. Barbieri: si ricordi anche a questo proposito la raccolta di H. Thylander, Les inscriptions du Port d'Ostie, Lund 1952. Notevole l'attività anche in Spagna, ove sono cominciati a uscire fascicoli regionali: Inscripciones Romanas de Galicia, 1, Santiago de Compostela (Santiago 1949, a cura di A. D'Ors e M. Bouza Brey); 2, Provincia de Lugo (ibid., 1954, a cura di F. Vázquez Saco e M. Vázquez Seijas); 3, Museo de Pontevedra (ibid., 1955, a cura di J. Filgueira Valverde e A. D'Ors): si veda anche, più in generale: M. Almagro, Las inscripciones Ampuritanas griegas ibericas y latinas, Barcellona 1952.

Tra le raccolte epigrafiche, più notevoli quelle di A. Degrassi, Inscriptiones Latinae liberae reipublicae, I, Firenze 1957, e di V. Ehrenberg A. H. M. Jones, Documents illustrating the reigns of Augustus and Tiberius, Oxford 1949. L'opera di A. E. e J. S. Gordon, Album of dated Latin inscriptions. Rome and the neighbourhood: Augustus to Nerva, Berkeley 1958, è assai importante per la paleografia delle iscrizioni latine nel 1° secolo dell'Impero. Dei sussidî antiquarî assai utili per lo studio delle iscrizioni latine siano qui ricordati il Dizionario epigrafico di E. De Ruggiero, edito dall'Istituto Italiano per la Storia antica, giunto ora (1960) al vol. IV, fasc. 34 (Limes), e la seconda ediz. della Prosopographia Imperii Romani che, dopo la morte dei due iniziatori, E. Groag ed A. Stein, ha ripreso lentamente: vol. IV, fasc.1-2 (lettere G-H), Berlino 1952-58. Anche assai importanti, per la prosopografia: T. R. S. Broughton, The magistrates of the Roman Republic, New York 1951-52, con un Supplement, 1960; A. Degrassi, I fasti consolari dell'Impero Romano, Roma 1952; G. Barbieri, L'albo senatorio da Settimio Severo a Carino, Roma 1952.

Bibl.: L'accrescersi delle iscrizioni e le nuove edizioni di testi epigrafici possono essere seguite tramite l'Année épigraphique che chiude le singole annate della Revue archéologique, e anche nell'apposita sezione (Épigraphie latine) dell'Année philologique di J. Marouzeaux. Si veda anche l'appendice, curata da A. Degrassi, in I. Calabi, L'uso storiografico delle iscrizioni latine, Milano 1953, pp. 229-260. Per l'orientamento metodologico, H. Thylander, Étude sur l'épigraphie latine, Lund 1952 e A. Degrassi, L'epigrafia latina in Italia negli ultimi venti anni, Roma 1956.

Epigrafia cristiana antica. - Anche lo studio dell'e. cristiana è molto progredito in questi ultimi anni: particolarmente notevoli sono stati i progressi nella città di Roma, dovuti in buona parte agli scavi condotti sotto la basilica di San Pietro.

Della nuova raccolta delle Inscriptiones christianae Urbis Romae septimo saeculo antiquiores è uscito il III vol., Città del Vaticano 1956, contenente le iscrizioni cemeteriali della via Ardeatina, a cura di A. Silvagni e A. Ferrua; la prosecuzione dell'opera, dopo la morte del Silvagni, è affidata al Ferrua. Ai risultati epigrafici degli scavi condotti nella necropoli sotto San Pietro sono dedicate due opere di M. Guarducci: Cristo e San Pietro in un documento precostantiniano della necropoli Vaticana, Roma 1953, e I graffiti sotto la Confessione di San Pietro in Vaticano, 3 voll., Città del Vaticano 1959, che hanno rivelato una complessa crittografia paleocristiana. Tra i Corpora di località varie si segnalano: S. L. Agnello, Silloge di iscrizioni paleocristiane della Sicilia, Roma 1953; R. Canova, Iscrizioni e monumenti proto-cristiani del paese di Moab, Città del Vaticano 1954; E. Gose, Katalog der frühchristlichen Inschriften in Trier (Treviri), Berlino 1958. Meritano anche di essere ricordate, di Fr. Halkin, le Inscriptions grecques relatives à l'hagiographie, in Analecta Bollandiana, LXVII (1949) pp. 87-108; LXIX (1951), pp. 67-76; LXX (1952), pp. 116-137, 306-311; LXXI (1953), pp 74-99, 326-358.

Si segnalano anche in questa sede due opere che hanno rapporto col mondo ebraico: il progresso del Corpus Inscriptionum Iudaicarum di J. B. Frey, di cui è uscito il II vol. (Asia-Egitto), Roma 1952 (un III vol. comprenderà le iscrizioni dell'Africa vera e propria) e le Iscrizioni greche e latine per lo studio della Bibbia, di E. Gabba, Torino 1958.

Bibl.: Una recente introduzione all'epigrafia cristiana in P. Testini, Archeologia cristiana, Roma 1959, pp. 329-543; il progresso degli studî può seguirsi nell'apposita sezione (Épigraphie chrétienne) dell'Année philologique di J. Marouzeaux, e, meglio, nella Bibliografia dell'antichità cristiana, nelle varie annate della Rivista di archeologia cristiana.

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