DEMBOWSKI, Ercole

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 38 (1990)

DEMBOWSKI, Ercole

Giuseppe Monaco

Nacque a Milano il 12 genn. 1812 da Giovanni e da Matilde Viscontini. Il padre Giovanni (1773-1823), di nobile famiglia polacca, dopo aver militato con T. Kosciuszko contro i Russi, era stato esule a Parigi e quindi, entrato nella legione polacca, partecipò alla campagna d'Italia del 1799-1800; passato nell'esercito del Regno italico, raggiunse il grado di generale. La madre, Matilde Viscontini (1790-1825), donna di grande bellezza e notevole cultura, amica di Teresa Casati Confalonieri, fu implicata nel 1821 nelle cospirazioni antiaustriache. Rimasto orfano giovanissimo di entrambi i genitori, il D. a tredici anni entrò nel collegio della marina austriaca di Venezia. In qualità di cadetto compì varie crociere nel Mediterraneo e, dal 1833, partecipò a varie missioni in America e in Oriente con il grado di alfiere. Nel 1840 prese parte alla spedizione organizzata dalle potenze europee in Siria.

A trentuno anni, probabilmente a causa di attacchi di gotta, si dimise dalla marina e si stabilì a Napoli, dove l'amicizia con A. Nobile, astronomo dell'osservatorio di Capodimonte, lo portò ad approfondire gli studi scientifici e a dedicarsi all'astronomia. In questa città sposò Enrichetta Bellelli, di nobile famiglia, dalla quale ebbe tre figli.

Nel 1851 il D. si stabilì a San Giorgio a Cremano e vi impiantò a proprie spese un piccolo osservatorio munito di un dialite di PlossI di 14 cm di apertura. Eseguì una serie di misure sulle stelle doppie sopperendo alla modestia dello strumento con l'impiego di un nuovo metodo di misurazione, più complesso, ma estremamente preciso. Tale metodo gli permise di separare distintamente coppie di stelle fra loro distanti meno di un secondo d'arco, ottenendo la misura degli angoli di posizione non direttamente, ma dalla combinazione di due misure di distanza.

Tra i suoi lavori in questo campo sono da ricordare: Misure micrometriche di 127 stelle doppie e triple del catalogo di Struve, in Mem. della R. Acc. delle scienze di Napoli, II (1855-57), pp. 51-93; Aus einen Schreiben des Herrn Baron Dembowski an den Herausgeber, in Astronomische Nachrichten, XLII (1856), pp. 231-238; Mesures micrométriques des Etoiles doubles et triples, ibid., XI-III (1856), pp. 47 s., 77-80, 109-112, 285-288, 359-362, 375-384. Riscosse subito l'ammirazione dell'ambiente astronomico specie per la straordinaria precisione delle misure.

Proseguì le osservazioni di stelle doppie a San Giorgio a Cremanofino al 1858 e ne pubblicò i risultati sulle Astronomische Nachrichten (cfr. Mesures micrométriques des Etoiles doubles et triples, XI-VI [18571-LIII [1859]).

Nel 1860 il D. si trasferì in una villa di Cassano Magnago, presso Gallarate, e vi allestì un osservatorio munito di un rifrattore di Merz di 20 cm di apertura. Con questo strumento portò a compimento un ambizioso programma: misurare tutte le stelle del catalogo di Dorpat, le stelle doppie scoperte a Pulkovo, le doppie che si andavano scoprendo, e controllare annualmente le doppie dotate di moto rapido. Negli anni 1862-1878 eseguì circa 18.000 misure micrometriche, uguali in precisione a quelle effettuate con i più potenti strumenti dell'epoca. In questo campo sono notevoli le pubblicazioni Beobachtungen von Doppelsternen, apparse sempre sulle Astronomische Nachrichten (LXII [1864]-XCII [1878]).

Pur dedicandosi con grande impegno alla ricerca scientifica, il D. si considerava poco più che un dilettante e si teneva lontano dagli ambienti accademici ufficiali. Da questi, comunque, ricevette vari riconoscimenti e nel 1878 fu insignito della medaglia d'oro della Royal Society di Londra. Tale premio lo convinse a dare maggiore diffusione ai suoi lavori attraverso la pubblicazione completa delle sue osservazioni, alla quale da allora si dedicò.

Nel maggio 1879 trasferì l'osservatorio a Monte di Albizzate, ma per motivi di salute non poté riprendere le osservazioni astronomiche. Morì il 9 genn. 1881 a Monte di Albizzate (Varese).

I manoscritti dei D. vennero donati dagli eredi a G.V. Schiaparelli, che pubblicò quasi 21.000 misure di stelle doppie e multiple, il doppio del lavoro eseguito da F. G. W. Struve.

Fonti e Bibl.: G. V. Schiaparelli, Astronomia e meteorologia, in Annuario scientifico industriale, III (1866), pp. 33-37; ibid., V (1868), p. 21; G. Celoria, Astronomia, ibid., IX (1872), pp. 31 s.; Address delivered by the President, Mr. Huggins, on presenting the Gold Medal of the Royal Society to baron D., in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, XXXVIII (1878), pp. 249-253; Obituary of baron D., ibid., XLII (1882), pp. 148 ss.; Jahresberichte der Sternwarten für 1881, in Vierteljahrsschrift der Astronomischen Gesellschaft, XVII (1882), pp. 213 s.; O. Struve-G. V. Schiaparelli, Proemio degli editori con notizie biografiche, in Mem. dell'Acc. dei Lincei, XVI (1883), pp. V-XIII; G. Armellini, Astronomia, in Un secolo di progresso scientifico italiano, I, Roma 1939, p. 444; F. G. Tricomi, Matematici ital. del primo secolo dello Stato unitario, in Mem. dell'Accad. delle scienze di Torino, classe di scienze fisiche, matem. e nat., s .4, I (1962), pp. 44 s.; G. Righini, E. D., in Dict. of scientific biography, IV, pp. 29 s.; S. Baroni, Trentotto anni dedicati all'astronomia: E. D., in Coelum, LII (1981), pp. 17-21; J. C. Poggendorff, Biograph-literar. Handwörterbuch zur Gesch. der exakten Wissenschaften..., III, p. 350.

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